37° Premio Sergio Amidei, 12 – 18 luglio, Gorizia
Il racconto di una sororità intensa e calda
Napoli è vivacissima, multiculturale, piena di problemi ma anche accogliente, è come quelle belle donne libere, sfrontate, ribelli e appassionate.
Così è Rosa/Pina Turco, così sono le sue amiche, Micaela, legata ad un ragazzo più giovane di lei e Carla, una trans disperata perché il fidanzato non vuole presentarla alla famiglia, che la aiutano nell’apertura di “Testa e Tempesta”, il salone di parrucchiere aperto dalla donna dopo aver lasciato il lavoro precedente. Stefano Incerti entra in quel magma, lo manipola, giocando con i generi, e si fa manipolare e La parrucchiera ne è il perfetto risultato. I vicoli, la musica, i colori, il mondo di Rosa, ostacolato dalle invidie di Patrizia/Cristina Donadio (la sua ex titolare) e di Kevin/Arturo Muselli (l’ex bambino prodigio gay, lavorante nel salone di Patrizia), abitato dal figlio Claudio, dall’amore di Salvatore, dalle follie delle sue compagne di viaggio, sono le trame che costruiscono l’opera. La parrucchiera racconta un piccolo universo di donne, scalpitanti e vive, piene di voglia di prendere il proprio posto, anche se sgangherato, anche se sbeccato, unite da una sororità intensa e calda. “Testa e Tempesta” sopravvive nonostante tutti i sé e i ma della Storia, anche per le microscopiche narrazioni dei minuscoli uomini e donne che inciampano, sbagliano ma vanno avanti. Rosa, incastrata dai “tagli contro la crisi”, viene stropicciata dalle giornate ma non è mai abbandonata, neppure quando cammina verso il negozio dell’usuraia, neanche quando viene pesantemente minacciata da Kevin, uno dei personaggi più crudeli e poetici del film. La protagonista, è sempre attorniata dalle persone della sua vita che accettano i suoi sbagli, lavorerebbero con lei anche senza compenso, questo perché sono una squadra, unite dal loro essere donne, spesso abbandonate, tradite, umiliate. Proprio in questo il regista riecheggia il cinema di Pedro Almodóvar variopinto e vorticoso con i suoi personaggi femminili, multietnici, omosessuali e transessuali, risuona delle donne complicate e vocianti del Caramel di Nadine Labaki e dei temi che lei spesso affronta. Sente l’influenza della Napoli colorata e surreale di Pappi Corsicato, e così il suo film respira di tutte queste anime creando un’umanità pullulante che si muove e commuove. Non lascia tra parentesi il racconto della società, con le tasche vuote, imperfetta, scalcinata, disperata, una società in crisi, costretta a sbagliare (Rosa e la formaldeide). La parrucchiera è un film in bilico tra livore (Kevin e Patrizia) e dolcezza (Rosa e le amiche), tra commozione e riso, tra un mondo sospeso e uno estremamente radicato a terra. Nonostante qualche ingenuità il film di Incerti conquista con il suo universo pop, con donne speciali e lascia sulle labbra un delicato sorriso.
La parrucchiera [Italia 2017] REGIA Stefano Incerti.
CAST Pina Turco, Cristina Donadio, Massimiliano Gallo, Lucianna De Falco, Tony Tammaro, Arturo Muselli, Stefania Zambrano.
SCENEGGIATURA Stefano Incerti, Teresa Ciabatti, Marianna Garofalo, Mara Fondacaro. FOTOGRAFIA Cesare Accetta. MUSICHE Antonio Fresa, FojA.
Commedia, durata 108 minuti.