Anima mundi
Quasi ogni giorno il diciassettenne Martino fugge dal casolare nella provincia pugliese dove abita assieme ai genitori e ai parenti per raggiungere l’amica Valentina a Bari. Dopo aver assistito, da imbucati, a una lezione universitaria di Storia dell’arte, incontrano Laura, giovane di buona famiglia che vive assieme a tre ragazzi in una casa/comune. Tra scherzi, canne e notti brave, Martino scopre un mondo che forse gli appartiene.
Dionisiaco e apollineo, campagna e città, Terra e Luna, Dei, il primo lungometraggio del video-artista Cosimo Terlizzi muove dalla necessità di tenere assieme elementi che si allontanano progressivamente. A un primo sguardo non c’è niente che possa legare Martino ai ragazzi della comune – e infatti il primo incontro è all’insegna dello scontro, del rifiuto – eppure una medesima ricerca muove, sotto pelle, le vite di tutti loro: la bellezza.
Questa continua ambivalenza il film se la porta dietro sin dal titolo che, se scritto senza accenti particolari, può essere sia articolo indefinito che insieme di divinità, il basso e l’alto, una storia come tante o un romanzo di formazione dove leggere il presente. Con Dei Terlizzi espande il suo approccio all’universo rurale come culla di sacralità (recuperate La benedizione degli animali, corto del 2013 disponibile sul suo sito), evoca l’anima mundi che secondo i platonici tiene assieme tutti gli organismi viventi, gli agnelli pronti al macello, i loro carnefici e le lucciole che appaiono magiche nei campi notturni, e dimostra infine di avere ottima padronanza della macchina da presa.
Ma questo gioco costante sul filo del simbolismo, ripreso sovente al rallentatore o attraverso proiezioni oniriche, è un’arma a doppio taglio capace di recidere il filo che tiene legati gli spettatori ai personaggi. Il richiamo, nemmeno tanto velato, a Lars von Trier e soprattutto a Melancholia, in un paio di occasioni è probabilmente più forte rispetto a quelli evocati in questi giorni con Guadagnino e Kechiche, e indica una precisa direzione (anti)narrativa dove il visivo domina e sottomette la storia.
I giovani sono divinità pagane iconoclaste senza voce, parlano attraverso le frasi degli altri e si cibano di nozioni, eppure non possono nascondere lo stupore di fronte a una Natura che sopravvive, pur malata e sradicata, nonostante gli uomini.
Dei [id., Italia 2018] REGIA Cosimo Terlizzi.
CAST Andrea Arcangeli, Martina Catalfamo, Luigi Catani, Angela Curri, Mathieu Dessertine.
SCENEGGIATURA Jean Elia, Cosimo Terlizzi. FOTOGRAFIA Federico Annichiarico. MUSICHE Christian Rainer.
Drammatico, durata 89 minuti.