Tutta la verità
Accolta fin dal trailer con la diffidenza di chi soffre a vedere riaperta una vicenda evidentemente autoconclusiva, la seconda stagione di Tredici percorre in effetti a ritroso la dolorosa storia della teenager suicida Hannah Baker, con la consapevolezza di poter sovvertire tutte le certezze pregresse e ricominciare il puzzle da capo.
Sembra proprio questo l’intento dell’ideatore della serie targata Netflix Brian Yorkey, e del team di sceneggiatori al suo seguito: contemporaneamente al contenzioso giudiziario tra l’ormai devastata famiglia Baker e il liceo Liberty High che troppe responsabilità sulla vita dei giovani studenti ha sottovalutato o addirittura tradito, Tredici rimette in discussione tutto quello che le celebri audiocassette di Hannah avevano imposto all’elaborazione dei suoi compagni e dello stesso spettatore. È in questo clima di perturbante e acceleratissima relatività, declinato attraverso le storie di tutti i protagonisti della prima stagione, che Hannah assume la tridimensionalità di un personaggio tutt’altro che idealizzabile (e a farne le spese è proprio il portatore primario dei dilemmi morali del racconto, Clay Jensen), ma proprio per questo si sottrae anche alle facili etichette di “vittima ideale”: è per mezzo di una serie di virtuosismi retorici sottili e per nulla gratuiti, seppur conditi da trovate di dubbio gusto e almeno una soluzione la cui riuscita ha del miracoloso – i dubbi di Clay vengono messi in scena in un dialogo incessante con il fantasma di Hannah – che al centro della riflessione torna, perentorio, il chiaroscurale primato del contesto come territorio di violenze imprevedibili e trasversali, siano esse declinate negli abusi sessuali o nel bullismo, nella tossicodipendenza o nello stalking, fino all’attualissimo e irrisolto possesso delle armi da fuoco e all’irresistibile tentazione delle stragi scolastiche.
Ci sono molte maniere di inquadrare questo show che fin dagli esordi ha fatto discutere per la sua cruda assenza di sconti, visto e considerato che il suo target di riferimento resta quello dei teenager: non sembrerebbe sbagliato considerarlo, anche in virtù della retcon spiraliforme a cui il racconto si sottopone, come il riflesso del tentativo, frustrato ed eminentemente statunitense, di sublimare il caos dell’adolescenza entro le maglie di una società, di una comunità umana, incapaci di ascoltare, di garantire aiuto, di offrire prospettive. Nella lacerante certezza che i giovani americani siano soli, Tredici merita di proseguire il suo racconto proprio perché Hannah Baker era soltanto la punta di un iceberg. Perché la sua definitiva assenza è soltanto il primo scalino di un purgatorio infernale verso il divenire adulti.
Tredici – Season 2 [13 Reasons Why, USA 2017-in corso] IDEATORE Brian Yorkey.
CAST Katherine Langford, Dylan Minnette, Christian Navarro, Brandon Flynn, Kate Walsh.
Drammatico, durata 50-60 minuti (episodio), stagioni 2.