Fischiettìo
Il nuovo film della coppia di registi formata dal belga Dominique Abel e dall’australiana Fiona Gordon, Parigi a piedi nudi, è una stralunata e stravagante storia di inseguimenti e d’amore che, con una dolcezza tutt’altro che priva di un sottofondo malinconico, rielabora certi aspetti della tradizione della comicità fisica, a partire dal senso del corpo, dei movimenti e della mimica come elementi fondamentali della contrapposizione tra il personaggio e il contesto che lo circonda.
Il contrasto tra le fisicità del trio di protagonisti e il mondo mette al centro tre figure tenere e poetiche di emarginati e spaesati; Dom è un elegante clochard che si arrabatta, Fiona una canadese proveniente da un villagio circondato da ghiacci per la prima volta alle prese con una metropoli e la zia Martha (Emmanuelle Riva nella sua ultima apparizione) è una vivace novantenne che non accetta l’ospizio e i limiti dell’età.
La coppia di registi/sceneggiatori/interpreti, nella vita anche clown e protagonisti di spettacoli teatrali, ripercorre quindi una strada già tracciata – e nella mente inevitabilmente appare Jacques Tati, in particolare proprio per l’estraneità che caratterizzava il rapporto di Monsieur Hulot con il mondo e la modernità – senza aggiungere molto e in qualche modo depotenziandone gli aspetti più critici ed esplosivi, ma realizzando ad ogni modo un prodotto assolutamente piacevole, innegabilmente divertente e tutt’altro che privo di tenerezza; un po’ poetico, grazie all’atmosfera non lontana dal realismo magico, e soprattutto quasi musicale. La comicità fisica infatti non percorre le strade della slapstick pura e del caos violento che questa provoca, preferendo mettere i corpi al centro di una surreale e assurda comicità poetica e gentile che spesso assume il ritmo di un balletto atipico e di una coreografia goffa e dolce, come i movimenti di chi sovrappensiero canticchia e, magari pure un po’ innamorato, improvvisa movimenti di danza camminando per strada. Questo non solo nelle scene di ballo “dichiarate” – particolarmente riuscita e curiosa è la sequenza del tip-tap ballato seduti su una panchina dall’anziana e svagata zia Martha assieme ad una sua vecchia fiamma, con i piedi dei personaggi al centro dell’inquadratura –, ma in generale il ritmo del film, i gesti e i movimenti che i corpi compiono sono all’insegna di una certa musicalità. È come se fossimo davanti ad un musical in potenza che solo talvolta riesce ad esplodere, contribuendo così a creare quell’atmosfera di gioioso “altrove” che esalta gli stereotipi di Parigi come “Ville Lumière” e che depotenzia gli aspetti più irriverenti e problematici della comicità fisica e della lezione di Tati. Intendiamoci, va bene anche così; state solo attenti a non urtare nessuno quando ballate per strada.
Parigi a piedi nudi [Paris pies nus, Francia/Belgio 2018] REGIA Dominique Abel, Fiona Gordon.
CAST Fiona Gordon, Dominique Abel, Emmanuelle Riva, Pierre Richard, Philippe Martz, Fred Meert.
SCENEGGIATURA Dominique Abel, Fiona Gordon. FOTOGRAFIA Claire Childeric, Christophe Leforestier. MUSICHE Autori vari.
Commedia, durata 84 minuti.