Una lacrima sul viso
Nel cinema di Kurosawa, gli attimi di terrore puro sono quasi sempre la conseguenza di un perfetto controllo dell’inquadratura, di scelte sottili nella gestione del fuori campo e dei rumori. È così anche in questo Foreboding. Pensiamo alla breve, ma memorabile, unica apparizione di un’aliena decisamente malintenzionata: in profondità di campo, fuori fuoco, poi completamente a fuoco, sembra una donna comune. Si avvicina alla protagonista del film, Etsuko, e la segue, provocando al suo passaggio lo svenimento di tutte le altre operaie della fabbrica.
Ma Etsuko è speciale. Il presentimento o presagio del titolo rimanda, in particolare, proprio al suo sesto senso. È l’unica umana “protetta” dagli effetti mortiferi dei temibili poteri degli extraterrestri. Nella sequenza iniziale, la voce over di Etsuko racconta: “Tutto è iniziato con un leggero presentimento”. In effetti, rientrando in casa, la giovane trova la finestra spalancata, chiama a voce il suo uomo, Tetsuo, mentre i fluidi movimenti della mdp ci mostrano l’appartamento. La tensione, la suspense si genera, per l’appunto, con il mistero di ciò che non si può vedere, con la percezione di presenze inquietanti, del perturbante, di piccoli cambiamenti nella quotidianità. “Il cielo mi sembra strano”, suggerisce Etsuko alla collega, in fabbrica. E difatti, come Etsuko intuisce subito, il medico che la fissa, nell’ospedale in cui lavora Tetsuo, ha qualcosa che non va…
Non bisogna aspettarsi grandi effetti speciali: all’alieno del film è sufficiente il suo passaggio o al massimo un gesto delle dita sulla fronte dei malcapitati, e i terrestri cadono alla sua mercé. Soltanto una lacrima scende sul viso delle vittime, quando perdono le forze. I primi piani spaventati di Kaho, l’attrice che interpreta Etsuko, sono più che sufficienti a terrorizzare lo spettatore, e vale lo stesso per l’immagine che trema, come per una scossa di terremoto, accompagnata da un rumore sordo, oppure per le urla di Miyuki, che non riconosce più il proprio padre e lo scambia per un fantasma. Gli alieni, infatti, oltre a impossessarsi delle sembianze degli abitanti del pianeta Terra (non molto diversamente da ciò che accade nel classico L’invasione degli ultracorpi o in Alien), rubano dalla mente degli umani i concetti fondamentali alla base del linguaggio: a Miyuki, per esempio, è stata sottratta l’idea di “famiglia”. Altri poveracci vengono privati dell’orgoglio, del passato, del futuro, del concetto di “vita”.
Da Etsuko non si può prelevare niente. Con l’alieno immobilizzato come Hannibal, Etsuko fa da negoziatrice, come la Clarice Starling del Silenzio degli innocenti e, proprio come lei, è costretta nel sottofinale a dare la caccia al mostro, pistola in pugno. Riuscirà a fermare l’invasione?
Foreboding [Yocho, Giappone 2017] REGIA Kiyoshi Kurosawa.
CAST Kaho, Shota Sometani, Masahiro Higashide, Ren Osugi.
SCENEGGIATURA Kiyoshi Kurosawa (dalla pièce di Tomohiro Maekawa).
FOTOGRAFIA Akiko Ashizawa. MUSICHE Yusuke Hayashi.
Fantascienza, durata 140 minuti.