Piccoli simposi tra amici
Chi è Brunori, il titolare della società in accomandita semplice che negli ultimi anni è diventato uno dei principali cantautori italiani, e perché conduce uno show in seconda serata su Rai3? Perché sa, parafrasando il suo monicker. Cosa sa lo racconta, appunto Brunori sa, curioso programma che mescola la musica con le parole, le riflessioni, le opinioni.
Il format parte esplicitamente dai Comizi d’amore di Pasolini e li aggiorna ai quarantenni contemporanei, prendendo Brunori (il cui nome è Dario) come paradossale portavoce di questa generazione e facendolo interagire con persone più o meno comuni o famose su argomenti come il lavoro, la salute eccetera. Una sorta di chiacchierate sul più e sul meno che diventano pretesti per scoprire storie, lati del paese o di personaggi in vista, e canzoni. Le proprie, ma anche di colleghi come Dente, Colapesce, Di Martino.
Brunori sa, scritto dallo stesso cantautore e aiutato in regia da Luca Granato, mescola varietà musicale e talk show, senza studi o dirette ma registrato in loco, nelle piazze o nelle case dei protagonisti, portando la musica fuori dal contenitore televisivo, cercando di renderla contrappunto alla realtà e alle sue sfaccettature. E dal punto di vista televisivo, il programma fa lo stesso percorso: parte come veicolo auto-promozionale per Brunori, che cerca ironicamente il salto dall’etichetta indie al mainstream televisivo, e diventa un viaggio non troppo ambizioso ma abbastanza efficace in cui il protagonista diventa solo un tramite per una generazione atomizzata e quindi difficilmente etichettabile.
In pratica, Brunori sa è l’opposto di Ossigeno – il programma musicale di Manuel Agnelli che occupava la fascia di seconda serata prima di questo show –: dove lì c’era solo la musica, idealizzata dalla creazione di uno studio solo per essa, esaltata dai duetti, nobilitata dalla dimensione live e dal talento dei musicisti, qui la musica diventa parte della vita di tutti i giorni, i suoni e le parole vi si adattano e la raccontano attraverso il lavoro di scrittura, regia e improvvisazione (le interviste che paiono più informali chiacchierate, con la cadenza calabrese di Brunori a dominare). Forse Brunori non “sa” per davvero cosa sia e come si usa il mezzo tv, ma vuole scoprirlo. Ed è già un bel biglietto da visita contro l’auto-referenzialità di molti progetti televisivi ad personam.
Brunori sa [Italia 2018]
CONDUTTORE Brunori sas (Dario Brunori).
PRODUTTORE Ballandi Arts. CANALE Rai 3.
Varietà, 50 minuti (puntata).