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Oltre la rabbia (?)
Finalmente libera dal controllo e dalle manipolazioni di Kilgrave, Jessica Jones torna alla vita di sempre. O almeno ci prova. Ma le molte questioni ancora irrisolte del passato deragliano nel presente fino a costringere l’eroina ad affrontare verità inaspettate e sconvolgenti.
Serie originale Netflix, sviluppata da Melissa Rosenberg sulla base dell’omonimo personaggio dei Marvel Comics, Jessica Jones arriva sulla piattaforma streaming con la seconda stagione in una veste stilistica immutata ma di diverso contenuto narrativo. Se nella prima stagione, problematiche difficili e di forte impatto emotivo come il controllo, lo stupro e il disturbo da stress post-traumatico avevano segnato l’intreccio di un testo stimolante e avvincente, nella seconda il fil rouge che accomuna eventi ed azioni diventa il sentimento di reazione a questo pregresso stato di cose: la rabbia. Quella di Jessica in primis, che fonda il proprio modus operandi su un atteggiamento di “fuck off” generale contro il mondo ma che, tra le pieghe di un’esistenza segnata da abbandoni e indicibile solitudine, è ancora in grado di ricorrere all’empatia come collante relazionale. Quella dell’amica di sempre Trish, che si trasforma in una mina vagante per frantumare il guscio soffocante di un’immagine interamente costruita. Quella dell’avvocatessa Jeri Hogarth, che di fronte al tradimento reagisce attuando una vendetta di calcolata violenza. E infine quella, simbolica e devastante, del personaggio di Alisa, donna dai superpoteri suo malgrado, legata a Jessica da un destino indissolubile.
L’evoluzione della rabbia, tra tentativi di contenimento e rielaborazione, conferisce a Jessica Jones 2 un andamento di sviluppo progressivo diverso dal ritmo della stagione precedente: meno strutturato e più visivamente esplosivo, decentrato da un conflitto fondante eroina-villain. Si sente la mancanza di un Kilgrave in questa seconda stagione (quindi non perdetevi il cameo di David Tennant nell’episodio undici), così come si avverte il movimento di avvitamento su sé stesso di un testo che non è sempre in grado di gestire le derive caotiche ed imprevedibili della materia di cui racconta. Ma Jessica Jones 2 offre comunque importanti spunti di riflessione sul senso di accettazione di sé e degli altri in quanto diversi, e le performance del cast attoriale restano anche qui di ottimo livello. Su tutte, quella di Krysten Ritter nel ruolo della tormentata protagonista: il suo sguardo malinconico e dolce, le sue azioni sempre in bilico tra senso del dovere e richiesta di aiuto, le sue battute tra il caustico e il commovente, ci parlano oltre la rabbia, oltre i rimpianti e i sensi di colpa. Perché esprimono quella vulnerabilità delle emozioni che è il cuore pulsante di ogni essere umano.
Jessica Jones – Season 2 [id., USA 2018] IDEATORE Melissa Rosenberg.
CAST Krysten Ritter, Carrie-Anne Moss, Rachael Taylor, Miriam Shor, Eka Darville, Mike Colter, J.R. Ramirez, Wil Traval.
SOGGETTO Brian Michael Bendis, Michael Gaydos. FOTOGRAFIA Manuel Billeter. MUSICHE Sean Callery.
Azione/Drammatico, durata 54 minuti (episodio).