Solo una rockstar
Vivere una vita da rockstar è uno dei sogni di tutti, una vita fatta di fan, musica, concerti ma anche frutto di un grosso rovescio della medaglia che porta a (auto)distruzione, tensione e precarietà mentale: di questo parla Hitc, graphic novel di Davide Moras con gli splendidi disegni di Simona Valentina Tornabene.
Dale Thorn è il cantante e frontman del gruppo musicale Heroin Is The Cure e ci racconta la storia del gruppo dai primi tour ai problemi legati a droga e fama improvvisa, ma al racconto vengono intervallati dei flash in cui lo vediamo segregato e torturato da una misteriosa sadica fan… Moras è un vero cantante, Elvenking e Hell In The Club le band in cui ha cantato, e quindi conosce bene il mondo che narra, certamente ne edulcora alcuni aspetti per dovere di racconto, e per lui Hitc è quasi una confessione. Una confessione che sa di autoanalisi con la quale riuscire finalmente a fare i conti con i tanti fantasmi tetri che la mente può celare. La vita da rockstar come metafora di un individuo che si riscopre debole ed esposto, in balia di situazioni più grandi di sé. E la fan che tortura Dale, una situazione quasi alla Misery non deve morire, non è altro che un contrappasso per chi ha vissuto la propria vita al limite. Gli sbagli si pagano, gli eccessi portano solo all’annullamento e quindi cosa fare? Lottare per non farsi sopraffare. La mente umana può fare brutti scherzi ma anche regalarci una fuga dalla routine. C’è forse un’eccessiva mitologia del mondo del rock che in alcuni momenti porta la storia a dialoghi banali e “noiosi”, ma non appena ritorna la tortura l’attenzione si impenna. Hitc è un ottimo esempio di ciò che può essere oggi una graphic novel, un’arte ancora “giovane” che può giocare con i generi senza dover per forza essere debitrice di essi: la storia può essere funzionale al disegno e viceversa, in un continuum che a fatica si può trovare in altre forme artistiche. E questo fa sì che il tratto delicato ma allo stesso tempo feroce della Tornabene venga esaltato in più punti. Anche se in bianco e nero, si “vedono” i colori del sangue e dei tratti somatici dei personaggi, si sentono i rumori, e le sfumature del segno fanno riecheggiare i chiaroscuri degli interni. Forse un po’ più di mordente nella narrazione e meno ricorso al mito avrebbe giovato. Ma Hitc rimane comunque un prodotto da sfogliare con cura per capire e supportare la scena underground, sia musicale che grafica.
Hitc [Italia, 2018] TESTI Davide Moras. DISEGNI Simona Valentina Tornabene.
EDITORE PubMe.
Graphic Novel, 88 pagine.