Occhi con molti volti
Se si volesse provare a capire da dove nasca la vitalità del cinema francese, la capacità di raccontare strati di società e modificazioni culturali tanto nel cinema d’autore quanto nella solidità dei generi si potrebbe cominciare da Visages, villages, il nuovo film di Agnès Varda realizzato assieme all’artista JR.
I due – quasi 50 di distanza tra l’ottantottenne regista e il fotografo e collagista – cominciano a viaggiare per i piccoli paesini della Francia per cercare volti da ritrarre per realizzare le opere di lui e storie da raccontare per realizzare il film di lei. Il viaggio diventa un doppio documentario quindi, sull’arte di JR e il suo rapporto con le persone e i luoghi in cui poi incollerà i loro giganteschi ritratti, e sull’arte di Varda che vorrebbe realizzare un film spontaneo, dal basso (i titoli di testa partono con i quasi 700 nomi che hanno partecipato al crowdfunding del film), attraverso i soggetti delle opere del suo compagno di viaggio. Visages, villages approda quindi a un documentario sulle radici dell’arte, del cinema in particolare, a partire dai Lumières: volti e luoghi.
È un film d’esplorazione quindi, in cui due artisti scavano dentro il loro interesse per le persone anziane, per gli operai, per gli animi davvero nobili di luoghi spesso abbandonati e che attraverso il riscatto umano e sociale possono tornare a vivere. E scavando trovano anche, o perlomeno riflettono su, loro stessi, il loro rapporto con l’arte e con il vedere, quella funzione scopica che diventa ragione di vita, espressione personale, definizione esistenziale come gli occhiali scuri di JR sempre indosso come una maschera o gli occhi di Varda, offuscati dall’età e da una malattia, ma che vibrano di uno spirito irresistibile contagioso, tanto quando corre attraverso il Louvre citando Band à part di Godard che quando proprio davanti a casa del regista suo (ex?) amico si commuove ricordando Jacques Demy.
Varda e JR guardano alla Francia popolare e provinciale con vicinanza e rispetto, trasmettendo un senso di serenità e saggezza che sa di lotte e scontri politici tanto vinti quanto più spesso persi, mostrando quel lato del paese che, come altrove nel mondo e in quest’epoca anche più del solito, è il centro nascosto e fuori fuoco, quel bacino in cui cova il malessere, il malumore e a cui i due autori vogliono dare vita, dignità artistica, senso estetico e ideale. Per questo, Visages, villages è tra le varie cose anche un film politico.
Visages, villages [id., Francia 2018] REGIA Agnès Varda, JR.
CAST Agnès Varda, JR.
SCENEGGIATURA Agnès Varda. FOTOGRAFIA Romain Le Bonniec, Claire Duguet, Nicolas Guicheteau, Valentin Vignet. MUSICHE Matthieu Chedid.
Documentario, durata 89 minuti.