Sornioni
La “Nova Vlna” è stata probabilmente la “nouvelle vague” più irriverente e in qualche modo più ironica. Alla storica stagione del cinema cecoslovacco è stata dedicata una retrospettiva dal 36° Bergamo Film Meeting.
Retrospettiva che ha permesso anche di non limitare l’analisi di quella stagione all’ironia sottilmente eversiva e sorniona che i primi film di Milos Forman e Treni strettamente sorvegliati simboleggiano, mostrando come in realtà l’approccio critico nei confronti del regime e gli aneliti ad una maggiore libertà venissero espressi in maniera variegata, pur mantenendo sempre una certa sfrontatezza di fondo. Prendiamo l’esempio di tre film differenti, ma sempre più o meno tra le righe irriverenti ed eversivi, con protagoniste tre categorie sociali in qualche modo prive di una vera voce: il dissidente politico, la donna e i giovani.
Lo scherzo (1969) di Jaromil Jires è quasi interamente costruito con materiali di repertorio e con flashback per mezzo dei quali il presente del protagonista, un trokzista condannato all’espulsione dal partito e ai lavori forzati, si sovrappone continuamente al suo passato, mischiandosi quasi senza soluzione di continuità grazie all’abile “mix” tra il montaggio sonoro e quello visivo. In questo modo viene rafforzata la rappresentazione dell’ossessione e del desiderio di vendetta del protagonista. Jires utilizza in maniera modernissima le immagini di repertorio e gioca su due piani di denuncia: quella più esplicita e dura dell’inasprirsi del regime tra gli anni ’40 e i ’50 e quella più sottile della realtà coeva asfittica e senza sbocchi.
La ragazza del tram (1966) di Ladislav Rychman è invece un musical vivace, paradossale e divertente che racconta la frustrazione di una donna autista di tram che, alla scoperta del tradimento del marito, esplode trasformandosi in ribellione. La protagonista inizia a comportarsi con la stessa libertà concessa agli uomini, accendendo l’orgoglio delle altre donne e mettendo in crisi le concezioni e le autorappresentazioni di genere dominanti. Il film è certamente un po’ naif (ma neanche troppo) e ha tra i suoi meriti principali quello di divertire, anche flirtando chiaramente con la “screwball”; è però anche il racconto di un’emancipazione a tratti chiaramente eversivo, ironico e diretto, con un finale apparentemente accomodante ma in realtà amaro e beffardo, sottilmente irriverente.
Un’ottica ancora differente e altrettanto sfacciata caratterizza l’onirico e visionario Fantasie di una tredicenne (1970) di Jaromil Jires, dove Dracula si mischia con i pruriti erotici, il grottesco con il torbido, il sogno e l’incubo con la denuncia del perbenismo e dell’estremismo sociale e religioso, in un vivace pout pourri di toni, simbolismi e stili di riferimento notevole a livello visivo e scenografico. È un film folle e inquieto, sospeso tra il morboso e il grottesco, che, pur forse “invecchiato” sotto certi punti di vista, mantiene intatto il fascino visivo e l’atmosfera di allegorica presa in giro.
Lo scherzo [Zert, Cecoslovacchia 1969] REGIA Jaromil Jires.
CAST Jomes Somr, Vera Kresadlova, Jana Ditetova, Ludek Munzar, Milan Svrcina.
SCENEGGIATURA Jaromil Jires, Zdének Blaha. FOTOGRAFIA Jan Curik. MUSICHE Zdenek Pololanik.
Drammatico, durata 80 minuti.
La ragazza del tram [Dáma na kolejích, Cecoslovacchia 1966] REGIA Ladislav Rychman.
CAST Jirina Bohdalova, Radoslav Brzobohaty, Frantisek Peterka, Libuse Geprtova, Stanislav Fiser.
SCENEGGIATURA Vratislav Blazek. FOTOGRAFIA Josef Hanus. MUSICHE Jiri Bazant, Vlastimil Hala, Jiri Malasek.
Musical, durata 80 minuti.
Fantasie di una tredicenne [Valerie a týden divu, Cecoslovacchia 1970] REGIA Jaromil Jires.
CAST Jaroslava Schallerova, Petr Kopriva, Jiri Prymek, Helena Anyzova, Jan Klusak, Karel Engel.
SCENEGGIATURA Jaromil Jires. FOTOGRAFIA Jan Curik. MUSICHE Lubos Fiser, Jan Klusak.
Grottesco, durata 77 minuti.