Una wireless ci seppellirà
Primo elemento di riflessione: Sconnessi, esordio nel lungometraggio di Christian Marazziti arriva con qualche mese di ritardo da Non c’è campo di Federico Moccia in cui si raccontava di una scolaresca in gita alle prese con un luogo nascosto in cui non c’era rete.
Qui Marazziti racconta di una vacanza di famiglia in cui unire Fabrizio Bentivoglio – professore e intellettuale refrattario alla tecnologia – e i suoi figli settentrionali borghesi, alla famiglia di Carolina Crescentini, romanissimi e popolani e anche peggio visto il fratello bipolare. Li unisce solo la dipendenza dallo smartphone, ma in montagna all’improvviso il wi-fi sparisce. Si dirà che è una coincidenza figlia dei tempi, ed è vero, ma il secondo elemento di riflessione è che l’universo filmico di Moccia non è così lontano da quello di Marazziti, o meglio passa per un minimo comune denominatore: la commedia di Carlo ed Enrico Vanzina. Sconnessi infatti (scritto dal regista con la coppia Michela Andreozzi e Max Vado) ricalca lo schema, i modi, persino le scelte di cast del cinema dei fratelli appena ripulito dal punto di vista formale e della confezione produttiva. Oltre allo spunto narrativo che fa eco ai Perfetti sconosciuti di Genovese, Sconnessi si pone sotto la comodissima egida (di cui la gran parte della commedia nostrana contemporanea si giova) del lavoro sugli stereotipi, riduzione a uso e consumo di un pubblico e di cineasti distratti di quella che un tempo era la commedia di caratteri, il quale punta a rendere cinema i minimi termini di una discussione, tagliando tutto con l’accetta come se lo spettatore non fosse in grado di accettare una sfumatura di più, una finezza inaspettata. Alto borghesi contro proletari, romani contro settentrionali, maschi contro femmine, apocalittici contro integrati per scomodare Eco: di più non è dato scrivere, tanto il fine ultimo sarebbe la risata. E se fossimo davvero in un film dei Vanzina sarebbe anche così, con l’ambizione di costume subordinata alla macchietta: invece Marazziti non ci sta e vuole fare la morale, vuole aiutare a pensare (la frase che apre e chiude il film, con cui si afferma che delle migliaia di volte al giorno che si tocca un cellulare solo 14 sono realmente utili), vuole ispessire di relativa drammaticità il finale, la banale risoluzione. Ma anche qui rifugge dal dettaglio, dalla complessità, e si appiglia di nuovo al bianco o nero, senza riuscire a gestire il ritmo della pochade o i suoi attori. E così per nemesi, Sconnessi pare quasi un inno allo smartphone, magari anche durante la sua visione.
Sconnessi [Italia 2018] REGIA Christian Marazziti.
CAST Fabrizio Bentivoglio, Carolina Crescentini, Ricky Memphis, Stefano Fresi.
SCENEGGIATURA Christian Marazziti, Michela Andreozzi, Max Vado. FOTOGRAFIA Maurizio Calvesi. MUSICHE Stefano Switala.
Commedia, durata 84 minuti.