Un film d’altri tempi
In quello che (a detta sua) sarà l’ultimo ruolo di Daniel Day-Lewis, l’attore interpreta uno stilista che disegna i vestiti delle più facoltose dame londinesi. Ambientato nel secondo dopoguerra, Il filo nascosto è l’ennesimo gioiellino di perfezione formale firmato da Paul Thomas Anderson.
Se potessimo valutare la qualità di un film con un grafico ad area tridimensionale, e ponessimo sui tre assi i valori relativi alla qualità fotografica, alla ricostruzione storica e alle interpretazioni attoriali, l’area/qualità de Il filo nascosto disegnerebbe un cubo perfetto, inattaccabile da qualsiasi angolazione lo si voglia guardare. Ovviamente non stiamo parlando di numeri e, per citare L’attimo fuggente, le teorie che spiegano un’opera artistica con delle cifre sono niente altro che escrementi. Il nostro grafico mentale serve solo per farsi un’idea della compattezza dell’ultima fatica di Paul Thomas Anderson, la sua innegabile (seppur non numerabile) qualità di racconto per immagini, raffinato come un film d’altri tempi. Un aspetto è rimasto fuori dal grafico, il meno tecnico e quindi meno quantificabile di tutti, la sceneggiatura, che ora proverò a sintetizzare. Reynolds Woodcock è un genio dallo stile ricercato, affascinante e instancabile nelle routine lavorative, veri e propri riti che sua sorella protegge, oltre ad amministrare le sue finanze. Sempre circondato da donne, è un personaggio estremamente fragile, schiavo delle proprie manie che lo rendono scontroso quando non sono soddisfatte. È proprio la sua ossessione per le misure che lo fa infatuare di Alma, una cameriera che diventerà presto la sua modella di punta oltre che la sua compagna. Dietro gli atteggiamenti discreti, Alma nasconde una personalità più forte di quanto Woodcock si aspetti. Ella comprende, infatti, che nonostante i modi burberi l’uomo ha un desiderio inespresso di perdere il controllo e che le sue manie non devono essere continuamente assecondate. Forse la relazione con Alma non sarà una cosa passeggera come tutte le altre. Il film è, per sommi capi, una storia d’amore in ambiente borghese che, un po’ come l’Età dell’innocenza, trae il proprio fascino dalla raffinatezza del contesto e lo charme dei protagonisti. Il tema amoroso è ravvivato dalle interessanti dinamiche di volontà di dominio e fragilità del protagonista oltre al suo, mai celato e mai davvero soddisfatto, sentimento edipico. La qualità delle interpretazioni, unita alla perfezione formale cui il regista californiano ci ha da tempo abituati, lo rendono un’esperienza visiva avvolgente come poche altre.
Il filo nascosto [Phantom Thread, USA 2018] REGIA Paul Thomas Anderson.
CAST Daniel Day-Lewis, Vicky Krieps, Lesley Manville, Brian Gleeson.
SCENEGGIATURA Paul Thomas Anderson. MUSICHE Jonny Greenwood. MUSICHE Jonny Greenwood.
Drammatico, durata 130 minuti.