SPECIALE AMORI IMPOSSIBILI
Sempre insieme, eternamente divisi
Vecchio praticamente quanto il Cinema, il genere fantastico ha superato indenne le mode nel corso dei decenni, fino alla sua recente consacrazione internazionale agli albori del Nuovo Millennio (vedi Il signore degli anelli).
Siamo praticamente all’inizio degli anni Ottanta quando uno dei suoi sottogeneri, il fantasy, risale rapidamente la china imponendosi nel panorama mondiale come una delle tipologie cinematografiche leader in fatto di appeal e incassi, portando nelle sale opere come Excalibur, Legend, La storia fantastica e Labyrinth. Ladyhawke, in questo senso, non fa eccezione. Fantasy che più fantasy non si può, appartiene alla lunga schiera di film che devono il loro successo alla rilettura più o meno fedele dell’epoca medievale. Girato interamente nei bei paesaggi montani d’Italia (il doppiaggio italiano però decise di dare alla storia un retrogusto vagamente francese), il film è ambientato per l’appunto in quel Basso Medioevo dove le Signorie e i Comuni iniziavano a imporsi nel panorama politico anche se i vertici della Chiesa continuavano ad avere il predominio culturale, economico e giuridico sulla cittadinanza. Prendendo a piene mani dalla Letteratura Cortese e dal nutrito corollario di fiabe classiche abitate da principesse e cavalieri dell’Età di Mezzo, Donner porta sullo schermo una tormentata love story. Etienne Navarre, capitano delle guardie del vescovo, e Isabeau D’Anjou, figlia di un nobile blasonato, sono giovani, belli e desiderosi di vivere liberamente il loro profondo amore. Ma l’estrema avvenenza di lei rende assai ardua l’impresa poiché tutti gli uomini di Aguillon capitolano di fornte al suo fascino. Saputo dell’innamoramento tra i due ragazzi il vescovo, morbosamente innamorato di Isabeau, impazzisce di gelosia e getta su di loro un anatema per separarli definitivamente, costringendoli a trasformarsi l’uno in lupo la notte e l’altra in falco di giorno, impedendogli di fatto di vedersi e di toccarsi. Un destino nefasto, al quale cercano di porre rimedio lo scaltro e simpatico ladruncolo Philippe “il Topo” Gaston e il monaco Imperius, confessore spirituale che alcuni anni prima li aveva involontariamente traditi. La fotografia del Premio Oscar Vittorio Storaro sublima la magnificienza degli scenari innevati e l’elegante solida linea dei manieri medievali, contribuendo a creare un’atmosfera romantica e trasognata. Rutger Hauer, un habitué molto credibile nei panni di cavaliere (non a caso nel 1985 girò infatti pure L’amore e il sangue del connazionale Verhoeven) e l’altera bellezza di una giovanissima Michelle Pfeiffer conferiscono al film un’aura leggendaria, posizionandolo fra i nuovi classici del Cinema.
Ladyhawke [Id., USA/Italia 1985] REGIA Richard Donner.
CAST Rutger Hauer, Michelle Pfeiffer, Matthew Broderick, John Wood, Alfred Molina.
SCENEGGIATURA Edward Khmara, Tom Mankiewicz, Michael Thomas, David Webb Peoples. FOTOGRAFIA Vittorio Storaro. MUSICHE Andrew Powell.
Fantastico/Avventura/Sentimentale, durata 116 minuti.