Un personaggio particolare
“Vorrei sapere da quale momento la mia vita ha cominciato ad andare in pezzi”, così si apre Tutti gli uomini di Victoria, film francese che ha aperto la Settimana della Critica a Cannes nel lontano 2016 e che solo ora arriva nelle sale italiane.
Il titolo scelto per la distribuzione italiana – l’originale è solo Victoria – fa l’occhiolino ad un mercato in cui le commedie con al centro rapporti di coppia, incerti o travolgenti, sono sempre molto ben accolte. Eppure far riferimento a “tutti gli uomini” crea un’aspettativa che al contempo delude lo spettatore e gli fornisce il punto di vista privilegiato per vedere in maniera critica il film. Protagonista è Victoria Spick, avvocato in carriera, versata nel lavoro tanto da trascurare, al limite del tollerabile, la propria vita privata. Ha due figlie per cui ha bisogno di un babysitter, preferibilmente un uomo, a tempo pieno, in grado di assecondare ogni sua richiesta e ogni orario di lavoro straordinario. Ha alle spalle più storie andate male che non ha mai davvero chiuso: una è con un sedicente scrittore che su un blog narra, rielaborandole, storie della sua vita, compreso il loro rapporto; un’altra è con un uomo che è stato accusato di tentato omicidio dall’attuale eccentrica compagna. Entrambi tornano alla ribalta e proprio nel suo habitat: l’aula di tribunale. La prima perché nelle storie del blog realtà e invenzione sono diventate talmente inconfondibili da poter essere perseguibili per diffamazione e la seconda perché proprio Victoria viene scelta per seguire il caso e difendere l’accusato. Lei è così coinvolta in entrambi che, anche tornata a casa, continua a cercare soluzioni e prove e a formulare ipotesi. È quanto mai esplicativa una scena in cui, a letto con un uomo conosciuto su un sito di incontri online, lei continui a parlare, anche dopo spente le luci, dei suoi dubbi e di quanto il suo coinvolgimento nel secondo caso possa essere compromettente per la sua integrità professionale. La reazione dell’uomo è ovvia, riaccende la luce e lascia sola Victoria, che non ne appare minimamente turbata. Scopriremo poi che è un copione ripetuto più e più volte, gli uomini più diversi arrivano nel suo letto, ma tutti sono costretti ad andare via a mani vuote. Questa mancanza totale di desiderio sessuale corrisponde alla sua mancanza di attenzione per un altro uomo, Samuel, che, seppur molto apprezzato, non riesce a farle notare i suoi sentimenti. Il personaggio, perfetto per aspetto e carisma, di Virgine Efira, per la sua atipicità costituisce l’unico interesse di un film altrimenti confuso e poco compatto, che stilisticamente usa troppi registri non sintonizzandosi su alcuno. Nonostante molte scene girate con garbo e buon senso della forma, ha ambizioni alte – ribaltare i cliché dei personaggi femminili – che riesce solo ad abbozzare.
Tutti gli uomini di Victoria [Victoria, Francia 2016] REGIA Justine Triet.
CAST Virginie Efira, Vincent Lacoste, Melvil Poupaud, Laurent Poitrenaux.
SCENEGGIATURA Justine Triet. FOTOGRAFIA Simon Beaufils. MONTAGGIO Laurent Sénéchal.
Commedia, durata 97 minuti.