Mi manchi
La lettura di Limoni – Cronache di quotidiane resistenze sentimentali di Emanuele Rosso fa venire in mente un paradosso lessicale curioso: uno degli atti più dolci e piacevoli dei rapporti sentimentali e fisici si chiama come l’agrume dal sapore più aspro e per molti respingente. Stiamo parlando di quello che in gergo si chiama “limone” o “limonata”.
Non è chiaro perché il bacio che allena i muscoli della lingua abbia preso il nome dell’agrume; forse perché capita spesso che la dolcezza immediata dell’atto fisico lasci spazio al sapore dei ricordi che altrettanto spesso è aspro, appunto, come un limone. Se è vero infatti che ogni relazione sentimentale parte da un “limone”, non ogni limone conduce a una nuova storia d’amore. Considerazione ovvia, ma che non sempre ha l’effetto da “alzata di spalle” delle cose ovvie (anzi, diciamocelo, quasi mai); lo sa uno dei protagonisti delle istantanee che compongono Limoni, rapsodica graphic novel in cui Emanuele Rosso raggruppa le storie scritte per il sito frizzifrizzi. Tre ragazzi rimangono chiusi in un ascensore mentre stanno andando alla festa di una comune amica. Ingannano il tempo e i loro sentimenti raccontando storie introdotte da “tipo che un tipo che conosco” e che illustrano in maniera ironica e malinconica un composito atlante sentimentale dei maschi trentenni. L’insicurezza, il solipsismo mentale, le paure, la precarietà, la frammentazione, le eredità del passato, i fallimenti, l’adolescenza allungata e le ombre dell’età adulta sono alcuni dei sentimenti e delle condizioni che emergono da questo rapsodico e frammentato trattato sulla difficoltà di volere e volersi bene. Traspare una sorta di claustrofobia interiore e generazionale, che accomuna i personaggi delle varie storie ai tre narratori chiusi nell’ascensore. La voglia di volere bene e provare qualcosa, o di dire “MI MANCHI!”, pare bloccata da una sorta di autismo autoreferenziale, simboleggiato da come il flusso incontenibile delle parole domina sul tratto grafico espressionista giocato sull’alternanza delle tonalità “pastello a cera”e sui giochi di colore. Scelta stilistica capace di ribadire il succo, simile alla limonata, del discorso. Può sembrare che queste considerazioni siano banali e ovvie; in alcuni frammenti lo sono, ma più spesso nascondono e filtrano un’analisi più vasta, uno sguardo nascosto di più d’ampio raggio. La visione è contradditoria e sconsolata, sospesa tra ironia affettuosa anche se talvolta cattiva e una malinconica presa di coscienza che insinua il dubbio del fallimento. Si parla dell’ovvio, per alcuni forse anche del nulla, e si tirano conclusioni che tanto ovvie e dimenticabili non sono. Che lasciano a lungo nel palato uno strano sapore; come fa la limonata, quella aspra.
Limoni – Cronache di quotidiane resistenze sentimentali [Italia 2017]
TESTO E DISEGNI Emanuele Rosso.
EDITORE Fandango. COLLANA Coconino Cult.
Graphic novel, 144 pagine.