Que viva Strafactor!
In un anno in cui tutto sembrava votato al salto di qualità, anche a livello musicale, X Factor ha portato sul palco concorrenti forse qualitativamente migliori rispetto ad altri anni e dalle forti personalità, è vero, ma a farne le spese è stato incredibilmente l’intrattenimento.
Scontri tra giudici, esiti di voto fischiati e malumori costanti erano pronti a far partire lo spettacolo. Eppure, fatte salve un paio di occasioni, è risultato abbastanza evidente che ogni elemento del cast (giuria e concorrenti in primis) avessero la testa da un’altra parte, con la convinzione verosimile per la maggior parte di loro di avere buone possibilità di riuscire fuori dalle luci di Sky. L’introduzione di Levante forse non ha portato i risultati sperati in quanto a ritmo e simpatia (fare meglio di Soler era veramente semplice) e la versione paterna di Fedez ha contaminato fin troppo la sua postazione di giudice. Non è possibile individuare un elemento drasticamente prevalente, ma resta innegabile la deriva nazional-popolare del talent più “gggiovane” di tutti. In questo senso, sicuramente la trasmissione in chiaro di quasi tutte le puntate ha contribuito ad attirare un pubblico sconosciuto alle scorse edizioni e ha fomentato le chiacchiere da bar come mai prima d’ora. Così, tutti (affezionati della prima ora, stampa e persino i giudici) si sono trovati sgomenti di fronte all’esito del televoto finale, non avendo chiaro cosa voglia dire avere lo stesso pubblico delle prime serate di mamma Rai. Nonostante tutto, il programma non è stato una disfatta completa, soprattutto grazie a un più che degno livello dei concorrenti. Ma ad aumentare non è stato solo il grado di talento dei ragazzi della gara ufficiale, bensì anche quello del percorso parallelo: quel meraviglioso mondo fatto di nonsense e scarti artistici che è Strafactor. Il trionfo del kitsch dello spettacolo da baraccone ha raggiunto quest’anno un livello tale da presentare una vera e propria elevazione artistica della strafottenza e delle stonature. Se le risate sono inevitabili, questo concorso ufficioso ha dimostrato quella vitalità artistica che la competizione ufficiale ha invece un po’ perso nel corso degli anni. Quindi ben vengano altre edizioni di Strafactor, altri nuovi arrivi tra i giudici (esemplari Jake La Furia e Drusilla Foer in questa edizione) in modo da dare al programma, seppur con qualche minuto di ritardo, una ventata di freschezza. In altre parole, i risultati più positivi portati a casa da questa edizione di X Factor sono dovuti alla riuscita del suo spin-off.
X Factor 11 [Italia 2017] IDEATORE Simon Cowell.
CON Mara Maionchi, Levante, Fedez, Manuel Agnelli.
CONDUTTORE Alessandro Cattelan. PRODUTTORE FremantleMedia Italia, Magnolia. RETE Sky 1.
Talent Show, durata 140 minuti (puntata).