La sensualità dell’immagine
Cosa rende un’immagine sensuale? Come si traduce la sensualità sullo schermo? Fin dove può spingersi l’erotismo senza diventare pornografia? In Beach Rats non c’è nulla di esplicito, almeno per quanto riguarda il visibile, ma la psicologia del desiderio ci dice che tra immaginazione e visione la prima cela un potenziale erotico ben più ampio.
Frankie, il protagonista del film di Eliza Hittman, è ritratto in un momento decisivo della sua vita, la confusione e l’incertezza condizionano le sue giornate e le sue notti e rendono urgente una scelta, una soluzione. Frankie sa di essere omosessuale, già dalle prime scene lo vediamo online su un sito di incontri gay, mentre naviga tra le immagini delle webcam. Ci sono ragazzi di ogni tipo e di ogni età, Frankie sembra preferire gli uomini maturi ed esperti, forse per compensare i propri dubbi con la sicurezza di chi ha già scelto da tempo. Inizialmente si mostra restio ma ben presto impara le regole del gioco e ostenta la sfrontatezza e la consapevolezza che sa di non avere, indossando gli abiti di chi vorrebbe essere e iniziando a incontrare altri uomini. Di giorno però Frankie frequenta un gruppo di amici ben radicato sull’idea del maschio spaccone e virile, costantemente impegnato nella sua affermazione tramite prove di forza e numero di ragazze conquistate. Per assurdo è proprio lui a potersi vantare di una delle più belle ragazze della sua zona, Simone, la conosce una sera durante i “romantici” fuochi d’artificio di Coney Island e finiscono presto a letto, ma Frankie messo alla prova fallisce. Le pur procaci carte giocate da Simone non bastano a provocargli un’erezione e i due si allontanano, lei delusa va via, convinta a non riprovarci. Sarà invece un tira e molla corrispondente alla voglia di Frankie di allinearsi al mondo che lo circonda e di rispondere alle aspettative di famiglia e amici. Quando, insofferente, giocherà a carte scoperte, forse per l’inconscia voglia di essere scoperto e di affermarsi per quello che è, mostrerà il sito di incontri ai suoi amici facendo loro credere che sia un modo facile per ottenere erba e droghe. Inaspettatamente ciò induce un’azione di gruppo con esiti tragici e ancora più difficili da affrontare per Frankie. La Hittman prova, con una regia attenta ai dettagli e a ciò che si vede e non vede, a riprodurre le sensazioni del protagonista, il suo sguardo focalizzato sui corpi, il suo tormento che colora di sé ogni attimo della sua vita. Non c’è scena in cui non sia presente una tensione sessuale, in qualsiasi direzione essa sia: la camera indugia sui muscoli, sulla pelle, sulle pieghe del corpo, sulle curve dei vestiti. Ma non c’è morbosità perché non c’è eccesso; c’è invece rispetto per la natura del desiderio stesso, c’è il limite e la voglia di superarlo.
Beach Rats [Id., USA 2017] REGIA Eliza Hittman.
CAST Harris Dickinson, Madeline Weinstein, Erik Potempa, Kate Hodge.
SCENEGGIATURA Eliza Hittmann. FOTOGRAFIA Hélène Louvart. MUSICHE Nicholas Leone.
Drammatico, durata 95 minuti.