Anche quest’anno ha chiuso i battenti il Grande Fratello Vip al cui timone vi è ancora Ilary Blasi, accompagnata da Alfonso Signorini, pedante moralizzatore a comando e a simpatia e dalla Gialappa’s, narratrice spietata di un’“epica” di cavalieri con armi spuntate e di dame esperte di tendenze e poco di geografia.
In quest’epopea di superbi boriosi (I Rodriguez), razzisti di ritorno (Predolin) e priapi maschilisti (Moser) ha vinto classicamente l’eroismo di uno che è caduto e si è rialzato, Daniele Bossari detto il Maestro, come è stato rinominato dai suoi compagni. L’ex Fuego, forte della sua “militanza” televisiva, sa usare il mezzo, dosa emozioni e evidenti fragilità (depressione, alcol e momenti bui) in un percorso da romanzo popolare, espressione dei buoni sentimenti e di moralità, in cui riscatto, famiglia e vittoria si compenetrano.
È stata un’edizione questa di grandi numeri, fatta di polemiche (l’armadio-talamo), rendendo ancor più chiaro che alla base di tutto c’è la negazione della realtà, costruzione/ricostruzione della stessa (la messinscena dell’armadio), e di liti all’ultimo sangue. Le situazioni sono sempre le stesse, le dinamiche ricalcano quelle del passato, l’unica variante è il cast che mescola nomi del passato con quelli del presente. È infatti la scelta del gruppo a determinare il successo, ingiustificato di questa banale e trash soap opera fatta di amorazzi, tradimenti e passioni.
Gli autori hanno lavorato per conquistare due pubblici creando una rosa disomogenea e improbabile chiamando davanti al piccolo schermo le incrollabili credenti di “Santa Maria De Filippi” che si scannano per difendere De Lellis, consumatrici di polpastrelli per renderla innominabile, e gli estimatori del troppo, dell’esasperato per cui non è tanto importante essere o meno fan di un personaggio quanto il trash che il “divo” produce. Malgioglio, Izzo, Clery, Onestini sono generatori di meme, gif, video e tormentoni di domani, santi protettori del disagio quotidiano. Proprio grazie a loro infatti Grande Fratello sui social vive una nuova vita, fatta di scontri tra gli schieramenti e conquista anche chi non è consumatore dello show.
Gli spettatori si sono affezionati al GFVip a poco a poco, grazie al lavoro degli autori che prima hanno preso le misure e poi, da buoni scribacchini, hanno affondato le mani nel magma del Big Brother dove galleggiano squalifiche per bestemmie (Impastato e Predolin), amori nati e consumati sotto i riflettori (Rodriguez e Moser), coppie che si lasciano in diretta (Rodriguez e l’ex tronista Monte), vite difficili e proposte di matrimonio organizzate nel minimo dettaglio (Bossari). Ora il GfVip finalmente è finito, abbiamo un anno per disintossicarci dall’infinito nulla di cui per tre mesi ci siamo cibati, dell’ovvio con cui ci siamo dissetati. Non ci si deve spaventare però se all’inizio la crisi di astinenza sarà dolorosa.