35° Torino Film Festival, 24 novembre – 2 dicembre 2017, Torino
Nel paese degli animali selvaggi
Tre storie di incontro tra uomo e animale negli spazi (extra)urbani. Le cicogne che ogni anno nidificano sopra un laboratorio chimico, un gruppo di appassionati di birdwatching raccolti attorno allo stadio San Siro e le squadre di soccorso notturne dei rospi lungo le strade provinciali.
“Personalmente mi incazzo di fronte all’animale per il suo assoluto coincidere con se stesso; ho cercato di dare l’idea di un uomo che in qualche modo si disperde davanti al confine di un animale”. Così Demetrio Giacomelli, regista di Diorama (Miglior Documentario per “Italiana.doc” al 35° Torino Film Festival), sintetizza la frustrazione e la curiosità che, in parti eguali, lo hanno accompagnato nel percorso di costruzione del documentario. Un’idea nata, come spesso accade, da uno spunto banale e da una o più storie da raccontare – in questo caso sono bastate alcune passeggiate nei parchi periferici di Milano assieme Matteo Gatti e Matteo Signorelli, gli altri due autori, per incontrare persone disponibili a condividere le loro personali esperienze di contatto col mondo animale – che poi si espandono, cercano connessioni con altre suggestioni per arrivare a cogliere un senso che gli occhi, da soli, non possono spiegare. Non si può parlare, esclusivamente, di un documentario etologico anche se è innegabile che la ricerca sia animata, in prima istanza, dai rapporti comportamentali che dividono l’uomo e l’animale in determinati contesti. Come San Siro che, con la stessa granitica imperscrutabilità, accoglie i fan di Vasco Rossi e i nidi dei rondoni; oppure le foreste, abitate in silenzio dagli animali selvatici e con eccesso di rumore dai frequentatori dei rave party. Basterebbe questo a liquidare la parte corporea del rapporto – chiaramente dominato dalla presenza umana – e, infatti, il documentario evita fin da subito la strada della pura messa in sequenza di testimonianze atte a dimostrare una tesi, aprendosi a ibridazioni con il mondo della videoarte, delle arti plastiche e delle videoinstallazioni. Quello che ne deriva è uno studio sull’astrattezza dell’animale, sulla sua natura “tassonomica e beffarda”, sulla sua incapacità (o rifiuto) a rispondere alle nostre domande e, infine, sulla (in)consapevolezza della morte. In questo Diorama si distingue da tante opere simili, riuscendo al tempo stesso a suscitare interesse per le storie e a costruirvi attorno contenuti visivi originali capaci di comunicare, come gli animali, senza per forza dover essere compresi.
Diorama [Italia 2017] REGIA Demetrio Giacomelli.
SOGGETTO Demetrio Giacomelli, Matteo Gatti, Matteo Signorelli. FOTOGRAFIA Massimo Foletti. MONTAGGIO Demetrio Giacomelli.
Documentario, durata 86 minuti.