L’atmosfera del giallo
Una ragazza, in una sera nebbiosa del 23 dicembre, esce di casa, e da quel momento in poi nessuno sa più nulla di lei. La scomparsa della giovane richiamerà al paesino montano di Avechot lo scaltro ispettore Vogel e tutto l’esercito dei media di cronaca nazionali che hanno fiutato il caso.
L’atmosfera uggiosa pervade tutto, le ricerche degli agenti si concentrano nei boschi nebbiosi che però non nascondono nessun indizio, mentre la stampa vuole un nome il prima possibile. L’unico indiziato da dare in pasto ai media è Loris, professore della scuola locale, trasferitosi da poco con la famiglia, privo di alibi per quella sera del 23 dicembre. Vogel gioca al gatto con il topo con Loris attraverso i giornalisti, trovando in lui il perfetto capro espiatorio. Un inferno si abbatte sull’uomo, troppo mite e perbene per sembrare un assassino, ma con molte omissioni e indizi da rivolgergli contro, facilmente bersagliabile dalla comunità locale. La ragazza nella nebbia, esordio alla regia dello scrittore Donato Carrisi che qui traspone sullo schermo uno dei suoi maggiori successi, è un giallo piuttosto canonico, che parte dalla fine con Vogel intento a raccontare a uno psichiatra tutta la vicenda, seguendo alternativamente le vicende dei due protagonisti, il cinico e assetato di fama ispettore e l’ignaro pacato professor Loris. È una pellicola che gioca su due livelli: quello più ovvio e narrativo legato alla ricerca dell’assassino della giovane, e quello tematico, a tratti critico e a tratti ironico sul circo mediale del giornalismo di cronaca. Non nasconde, chiamiamola così, una derivazione tematica (ma non solo) nei confronti di un romanzo/film fondamentale di questi ultimi anni come L’amore bugiardo – Gone Girl, sul processo giustizialista della stampa che fagocita ogni tipo d’informazione come verità definitiva, allargando il campo molto letterariamente e sommariamente sul senso del male e ciò che spinge l’esistenza di un racconto. La ragazza nella nebbia riesce a reggere il mistero al centro della vicenda fino alla fine, ma spesso e volentieri calca soluzioni a effetto forzando e stonando dialoghi e situazioni e chiudendosi in una bolla di cliché tra il thriller e il noir statunitense, che poco c’entrano con il contesto. Si fa forza attraverso l’atmosfera, ben ricreata e fotografata e un certo gusto nel creare immagini, ma sembra più volte un mood ricercato per dare un tono suggestivo all’opera. La ragazza nella nebbia tutto sommato si lascia godere per puro intrattenimento, soprattutto se fuori dalla sala si è addensata la nebbia di un’umida e fredda sera autunnale e si cerca il calore nell’atmosfera di un racconto giallo, ma è un calore che potrebbe trovarsi in decine di altre pellicole del genere.
La ragazza nella nebbia [Italia 2017] REGIA Donato Carrisi.
CAST Toni Servillo, Alessio Boni, Jean Reno, Galatea Ranzi.
SCENEGGIATURA Donato Carrisi (tratta dal suo omonimo romanzo). FOTOGRAFIA Federico Masiero. MUSICHE Vito Lo Re.
Thriller, durata 127 minuti.