SPECIALE STEPHEN KING
Ricordi di paura e amicizia
C’è da fare un’osservazione sulla versione televisiva di It del 1990 e diretta da Tommy Lee Wallace, ed è una considerazione legata alla memoria collettiva che un film, serie o altro porta con sé.
Nella storia, in qualsiasi campo, di opere che sono ricordate nonostante evidenti limiti realizzativi ed estetici, a dispetto di altre ben più quotate, ce ne sono a bizzeffe, perché non sempre è la qualità a rendere memorabili. It, senza girarci tanto attorno, no, non è un buon prodotto sotto tanti punti di vista, a partire da una regia fin troppo essenziale, una componente horror scialba, la scrittura che si rivela più una messa in serie scolastica di avvenimenti e la semplificazione delle tematiche del romanzo raccolte, con eccesso di retorica, sotto lo scudo dell’amicizia e della nostalgia. It del 1990 è un adattamento mal riuscito, televisivo quando questo aggettivo era sinonimo di forma espressiva di secondo livello, e non certo per colpa dell’invecchiamento, certi difetti trascendono il passare del tempo. Eppure It è comunemente considerato, a ragione, una delle trasposizioni dei romanzi di Stephen King più memorabili e a cui viene rivolto più affetto. Il perché è difficile da razionalizzare, sicuramente la forza dell’opera di King travalica le semplificazioni e di certo un cast azzeccato ha aiutato, e in particolar modo Tim Curry come volto e maschera perfetta della creatura mutaforma protagonista; ma di certo non è questo che lo ha reso un cult per diverse generazioni. Forse la sua riuscita risiede proprio nella semplicità discorsiva, nella capacità di essere così epidermicamente essenziale nel senso del suo racconto. La paura, l’amicizia e il ricordo sono tre sensazioni che inevitabilmente riecheggiano in chi vide la pellicola quando magari era adolescente, e sono il perno attorno cui la pellicola ruota costantemente. La nostalgia di chi rivive una storia dell’orrore dal vivo, per poi osservare un gruppo di amici che nei lunghi pomeriggi estivi si ritrova a giocare vicino al ruscello fuori dalla cittadina, e capire quanto sia forte un abbraccio collettivo per far fronte a un male comune. È la semplicità della retorica, è la retorica della semplicità, ma che ci raggiunge perché parte di ciò che abbiamo provato, o che proveremo, oppure che proviamo sapendo un giorno cosa sentiremo una volta che ci guarderemo indietro. E allora no, It non è un bel film, ma sì, è un film del cuore.
It [id., USA 1990] REGIA Tommy Lee Wallace.
CAST Tim Curry, Richard Thomas, John Ritter, Annette O’Toole.
SCENEGGIATURA Lawrence T. Cohen, Tommy Lee Wallace (tratta dall’omonimo romanzo di Stephen King). FOTOGRAFIA Richard Leiterman. MUSICHE Richard Bellis.
Horror, durata 192 minuti (due puntate).