La New Wave greca e il cinema di genere
Con le sue vicende estreme, le sue immagini irregolari e la sua riflessione caustica e pessimista sull’attuale società ellenica, la New Wave greca dei Lanthimos (Alps) e degli Avranas (Miss Violence) ha in questi anni diviso nettamente le opinioni dei critici e degli appassionati, imponendosi comunque all’attenzione di diversi festival internazionali, da Cannes a Venezia, passando per la Viennale, che due anni fa le ha dedicato un’intera retrospettiva.
Una rassegna nella quale fu inserito anche To mikro psari di Yannis Economides, titolo andato in concorso al 64° festival di Berlino che – come farà con più radicalità Suntan con la commedia – sembra in parte rinunciare ai connotati più particolari della propria filmografia per addentrarsi esplicitamente nel cinema di genere, in tal caso il noir. Qui il protagonista è Stratos, un ex detenuto di mezza età che conduce la doppia vita di panettiere e killer su commissione, “lavoro” con il quale accumula soldi per organizzare un piano utile a far scappare dalla prigione un suo ex compagno di cella. Nell’esplorare gli schemi narrativi tipici del genere, Economides sembra rifarsi maggiormente al cinema marcatamente d’autore europeo che a quello americano, come dimostrano la lentezza dell’andamento ritmico, le inquadrature lunghe, la quasi totale assenza di musica extradiegetica e una certa attenzione per il paesaggio circostante, composto perlopiù da zone periferiche e luoghi anonimi e desolati. E, in fondo, qui la storia e le atmosfere hanno una rilevanza piuttosto relativa, in quanto a contare sono soprattutto il volto scavato e segnato del protagonista (ben interpretato da Vangelis Mourikis) e i lunghi discorsi dei comprimari, i quali si lanciano spesso in monologhi prolissi e ricchi di volgarità con cui esprimono la loro enorme frustrazione. Il tutto per rispecchiare la crisi economica e morale del Paese ellenico, in quello che è – insieme al ritmo compassato e all’assurdità di certi momenti – l’aspetto che accomuna maggiormente il titolo in questione agli altri film greci della “nuova onda”, rispetto ai quali è però decisamente meno incisivo. La causa va individuata soprattutto nella regia di Economides, che sembra rifarsi ai propri modelli cinematografici di riferimento in modo rigoroso ma piatto, coerente ma poco personale, rischiando così di far diventare To mikro psari un film discreto ma con scarso mordente, che non possiede né l’originalità di un Dogtooth né la forza di un Suntan. Il risultato finale è quindi a tratti interessante ma molto meno pregnante di altri lavori della New Wave greca, della quale si può considerare un prodotto minore.
To mikro psari (Stratos) [Id., Grecia/Germania/Cipro 2014] REGIA Yannis Economides.
CAST Vangelis Mourikis, Petros Zervos, Vicky Papadopoulou, Yannis Tsortekis.
SCENEGGIATURA Yannis Economides, Vangelis Mourikis, Thanos Xiros, Christos Konstantakopoulos, Harry Lagoussis. FOTOGRAFIA Dimitiris Katsaitis. MONTAGGIO Yannis Chalkiadakis.
Noir, durata 138 minuti.