Se Trapani fosse Ciapani
Finalmente un documentario che parla di Ciapani! Ma, caro lettore, Ciapani dov’é? È in Italia? In che regione si trova? Le prime immagini del film di Marco Bova mostrano un atterraggio della Ryanair: allora questa Ciapani non dev’essere un paesino misconosciuto, ma un importante centro turistico e commerciale.
Possibile essere così ignoranti in geografia? Né Google né Wikipedia ci aiuteranno. Bisogna rassegnarsi e chiedere, sì, chiedere. Perché solo prendendo parte attiva, solo coltivando la curiosità e la voglia di capire, potremo capire dov’è Ciapani. Ciapani è Ciapani solo per i ciapanesi; per gli altri, per i turisti, per chi guarda le cose da lontano esiste Trapani, città dal glorioso passato le cui affascinanti tracce sono visibili ovunque. Ma tolto il marketing del pittoresco ormai perduto, tolto il mordi e fuggi, se si incontrano le persone, se si parla coi ciapanesi, Trapani assume il suo vero volto, quello di una “città paradigma del Meridione, in cui non scegliere sembra sempre la scelta migliore per continuare a vivere una vita tranquilla”. Bova, documentarista e giornalista, ha offerto col suo film un’occasione per scoprire la Trapani reale attraverso lo sguardo disincantato e disilluso di un trapanese partito per studiare e crearsi un futuro, ma tornato per raccontare, per non rassegnarsi, per scegliere. Gli occhi dello spettatore solo quelli di un ragazzo spagnolo in Erasmus, alter ego perfetto di ogni non-ciapanese, che esplora la città e le sue storie guidato da un’agendina lasciatagli da un suo amico trapanese. Il suo itinerario attraversa tutti i punti caldi della città, i cantieri navali, le strade, le botteghe di artigianato locale, le scuole, i luoghi della politica e quelli della giustizia: ovunque emergono strutture piramidali dal vertice strettissimo, ridotto ad una o due persone e dalla base sterminata, che affonda nelle periferie e pesca nei drammi familiari e nella disperazione. La disoccupazione è il vero business dicono gli intervistati, un tempo gli affari si facevano col corallo e con la manodopera sapiente, ora lo scopo di amministrazione ed industriali sembra essere quello di ridurre sempre più le possibilità economiche e di azione dell’individuo, istituendo un meccanismo necessario di favore e debito che, portato su larga scala, non è altro che mafia. La ricchezza di Ciapani sta anche nel suo essere trasversale, le voci raccolte vanno dagli operai ai procuratori, dagli artigiani agli intellettuali e sorprende, e in egual misura conforta, riscontrare una comunità di intenti e di riflessioni, di bisogni e di voglia di cambiamento. Le vicende giudiziarie recenti o quelle che solo ora, dopo decenni, trovano esito, mostrano una città in bilico, che resiste e resta in piedi, nonostante venga perennemente strattonata. È bello che Ciapani si concluda con un sogno, Mauro Rostagno, ucciso a 46 anni in un agguato mafioso, con la fascia da sindaco. È bello concludere con un “come sarebbe stato se” che può facilmente tradursi in un “come sarebbe domani se oggi”.
Ciapani – Trapani senza marketing [Italia 2017] REGIA Marco Bova.
SOGGETTO Marco Bova. FOTOGRAFIA Francesco Bellina. MUSICHE Andrea Terrana.
Documentario, durata 69 minuti.