Dos gardenias
Dopo la morte di Pablo Escobar, l’attività dei narcos sudamericani prosegue comunque a pieno ritmo: dal cartello di Cali a quello del Norte del Valle, nuovi personaggi sono pronti a rimpiazzare il narcotrafficante per eccellenza.
Scene epiche e nuove personalità si consolidano nella terza stagione di Narcos superando quell’ostacolo che aveva messo in crisi le aspettative dei più. L’assenza di Pablo Escobar e del suo “plomo o plata” si è fatta sentire, era inevitabile, ma fin dal primo episodio si è lavorato per la costruzione di personaggi altrettanto potenti e simbolici. In questo processo è interessante notare come siano molti i volti che si passano il testimone da protagonista: dai Rodriguez a Pacho, anche a causa di avvicendamenti storici diligentemente riportati in finzione, sono diversi gli uomini di potere che si succedono sul trono virtuale. Ognuno con i suoi tic, con le priorità morali, tutti gli uomini malavitosi si contraddistinguono fino a imprimersi indelebilmente nella memoria degli spettatori, andando anche a scapito della trama orizzontale che segue le indagini internazionali e che, di fatto, è il motore principe della narrazione. Lasciando le figure femminili rigorosamente in disparte, una rappresentazione da mere pedine in gioco, ci sono due personaggi che assurgono a figure centrali durante la stagione, nonostante la loro apparente natura defilata. Salcedo, prima di tutti. Uomo per bene, padre di famiglia, è il protagonista buono (persino più puro di Pena e compagni) finito suo malgrado ad essere una rotella di un ingranaggio disonesto e torbido: è al suo fianco che il pubblico soffre, resta in ansia e segue tutte le vicende rappresentate. E poi Pacho, principe dei principi. Figura tanto defilata nella lotta per il potere e per l’affermazione di sé, quanto costante nella presenza e legata a pochi e semplici interessi personali, rigorosamente guidati dal cuore. Con il silenzio che contraddistingue chi soffre quotidianamente le costrizioni della società, Pacho guadagna la luce dei riflettori in quella che è la sequenza più potente (e forse anche meglio riuscita) della stagione. Quel ballo su Dos gardenias abbracciato al compagno, quel contrasto tra la passione sensuale e la necessità del riscatto a 360 gradi. L’opposizione creata è forte e sottolinea ancora una volta come l’architettura di Narcos sia convincente praticamente sotto ogni aspetto, soprattutto dal punto di vista delle scelte musicali, sempre oculate e attente a colpire e conquistare il pubblico. Adesso tutti abbiamo almeno una versione di Dos gardenias nelle nostre playlist. E Netflix vince ancora.
Narcos [id., USA/Colombia 2015-in corso] IDEATORI Chris Brancato, Carlo Bernard, Doug Miro.
CAST Pedro Pascal, Damiàn Alcazàr, Alberto Ammann, Pepe Rapazote, Matias Varela, Javier Càmara.
Drammatico, durata 50 minuti (episodio), stagione 3.