SPECIALE LETTERATURA ‘800
Donne che parlano alle donne
Come tutti o quasi gli adattamenti su grande e piccolo schermo, la versione cinematografica del 1933 unisce i due romanzi Piccole donne e Piccole donne crescono in un unico racconto che percorre la vita delle sorelle March.
Attraverso gli occhi della dolce e materna Meg, della testarda ed indipendente Jo, della mite e saggia Beth e della vanitosa e creativa Amy, il film – fedelissimo al materiale d’origine – esplora la dimensione di ragazzine che sbocciano come donne. Più moderna di quanto non si pensi, grazie proprio alla fedeltà con cui segue il romanzo di L. M. Alcott, la pellicola mette in scena gioie e dolori di una famiglia che trova la propria forza nell’appoggio che i vari membri si danno l’un altro, incoraggiandone al contempo le diverse personalità. Non è difficile immedesimarsi in una delle protagoniste, anche se la parte del leone viene inevitabilmente portata avanti dal personaggio di Jo. Pur interpretata elegantemente da Katharine Hepburn – che con questo ruolo vinse il premio di Miglior Attrice alla Mostra del Cinema di Venezia nel ’34 – Jo è una chiassosa ribelle, maschiaccio e artista, irrequieta nella dimensione domestica in cui la società vorrebbe vederla. Sarebbe comunque ingiusto relegare in secondo piano le altre tre sorelle, straordinariamente attuali come personaggi, tanto quanto la madre, che in un’epoca di matrimoni combinati e convenzioni sociali spinge le figlie a vivere “[…] una vita operosa e felice seguendo il proprio sentiero […]”. Pur diluito con le atmosfere soffuse di un film anni Trenta, Piccole donne non manca di scontri e momenti di tensione, che rendono le sorelle non quattro angeli irreali, ma quattro giovani donne la cui maturazione passa anche tra litigi e addii. La vita – e i rapporti personali – non è un tappeto di rose, e il film non manca di ricordarcelo. Il realismo con cui la pellicola mostra un gruppo che conta sui diversi contributi dei vari membri per essere forte, alza il velo dei cliché che volevano la figura femminile o angelo del focolare o femme fatale e fa risplendere, invece, i volti vivi e diversi, non perfetti ma umanissimi di quattro ragazze che a distanza di decenni possono ancora parlare al loro pubblico.
Piccole donne [Little Women, USA 1933] REGIA George Cukor.
CAST Katharine Hepburn, Joan Bennett, Frances Dee, Jean Parker, Francesca Braggiotti.
SCENEGGIATURA Sarah Y. Mason, Victor Heerman (tratta dall’omonimo romanzo di Louise May Alcott). FOTOGRAFIA Henry W. Gerrard. MUSICHE Max Steiner.
Commedia/Drammatico, durata 115 minuti.