SPECIALE TELEFILM ANNI ’90
Riscatti
Anni Novanta, Italia 1 è al massimo del suo splendore e, più o meno come adesso, si rivolge principalmente ad un target giovane, quella generazione X a cui apparteniamo tutti noi nati nei primi anni Ottanta, e che al tempo bramava le serie tv americane.
Le chiamavamo telefilm, e Willy, il principe di Bel-Air era uno di loro. In onda ogni giorno prima di cena, Willy ha accompagnato il nostro immaginario sui mitici USA fino al 1996, quando ormai sia noi che lui ci eravamo un po’ stancati. Un racconto di formazione di un ragazzo che dal ghetto si ritrova a vivere nella lussuosa e idilliaca Bel-Air, dove i capisaldi della società sono ben altri rispetto alla più “semplice” Filadelfia. Willy era un ideale modello a cui aspirare, novello Cenerentolo che vive un sogno senza però l’ansia della mezzanotte a farlo ritornare alla realtà. Dopo la famiglia afroamericana de I Robinson, i Banks riuscirono a farci appassionare alle loro vicende, anche perché quasi ne imitavano le caratteristiche: un nucleo familiare eterogeneo e generazionale simile, una vera borghesia che, anche se basata su una solida sicurezza economica, sa parlare a tutti, problemi e situazioni che nella maggior parte dei casi si risolvono con il sorriso. Tutto questo attualizzato in un’epoca che mutava i suoi connotati, conoscendo crisi sociali che toccano anche il sesso e le sue problematiche più serie, fino ad arrivare alla ricerca di un posto nel mondo influenzato dalle origini di Willy. Una generazione che aspirava al successo e poteva basarsi (ancora per poco) sulla comodità della frequentazione reale e non virtuale. Una generazione che stava crescendo. E con il suo personaggio anche Will Smith cresceva man mano che le annate proseguivano: da attore in erba a divo hollywoodiano che oggi viene perfino invitato a far parte della giuria principale del Festival di Cannes. Un riscatto più marcato rispetto ai Robinson, dove i neri sono finalmente alla pari del cittadino americano medio e con lui possono convivere. Certo la maggior parte dei personaggi è di colore, ma si “comportano” da bianchi riuscendo ad elevarsi combattendo contro i pregiudizi. Un discorso banale e al limite del “razzismo”? No, se si pensa al nostro oggi dove dopo le battaglie vinte sotto Obama, dobbiamo ancora confrontarci con un immaginario che teme un brutto ritorno al passato, vedi Scappa – Get Out. Willy alla fine rientrerà a Filadelfia ma sarà riportato di forza a Bel-Air perché “ne è diventato il principe”, una conquista non da poco.
Willy, il principe di Bel-Air [The Fresh Prince of Bel-Air, USA 1990-1996] IDEATORI Benny Medina, Jeff Pollack.
CAST Will Smith, James Avery, Alfonso Ribeiro, Tatyana Ali, Joseph Marcell.
Commedia, durata 23 minuti (episodio), 6 stagioni.