Le istantanee di Aziz
Dopo due anni di attesa il 12 maggio è uscita su Netflix la seconda stagione di Master of None, ideata da Aziz Ansari e Alan Yang – già insieme in Parks and Recreation.
Ansari, che è anche il protagonista dello show, narra le vicende di Dev Shah, il giovane americano di origine indiana, intrappolato nel quotidiano, equilibrista tra amore, lavoro, scelte di vita. Fin dalla prima stagione Master of None, titolo che porta con sé il “Jack of all trades, master of none”, ha giocato con le fragilità e i pregiudizi della sua nazione, focalizzandosi sugli stereotipi etnici e religiosi; proprio su di essi si costruisce una serie che racconta nel profondo la terra che ha accolto e cresciuto il protagonista. Questa stagione si apre con gli ultimi giorni italiani di Dev: il giovane lavora in un pastificio, per lui locus amoenus, per imparare a fare la pasta – il cibo è un elemento importante della serie -, e ora deve scegliere se continuare a vivere nel Bel Paese o tornare nella Grande Mela. Durante il suo stage incontra gli italiani, i loro usi, costumi, manie e soprattutto conosce Francesca/Alessandra Mastronardi, rappresentazione della “manic pixie dream girl”, con cui stringe un rapporto particolare, nonostante lei sia fidanzata. L’Italia di Ansari è un paradiso che si poggia su cliché e stereotipi che non infastidiscono lo spettatore perché cifra di una narrazione tesa proprio a dimostrare quanto questi siano in grado di nuocere. È una nazione, quella raccontata, in bianco e nero che sembra uscita da un film del Neorealismo (il primo episodio, Il ladro, cita Ladri di biciclette), un paese ideale e idealizzato che si riverbera con citazioni su tutta la serie (Dev e Francesca guardano L’avventura e ascoltano Mina e Lucio Battisti). Tornato a New York, disegnata come la città tanto amata da Woody Allen, il protagonista ricomincia la sua routine, fatta delle puntate del programma televisivo che conduce, di appuntamenti fallimentari, e di uscite con Francesca – temporaneamente in America – in cui si raggiunge l’apice di dolcezza, struggimento e ironia. Ansari, ironico e sagace, “riporta a casa” il suo occhio ingenuo e delicato che si poggia su pregiudizi e stereotipi etnici, razziali, di genere, che diventano oggetto di interi episodi (il cibo e la religione, il coming out, il racconto dei luoghi comuni vissuti dallo stesso Dev). Questa seconda stagione si inserisce perfettamente nell’universo di Ansari: grazie ad una scrittura libera mette al centro istantanee di un panorama più vasto e si riconfermano ancora una volta la brillantezza e la delicatezza di un artista originale, unico nel suo genere, in grado di sorprendere.
Master of None [id., USA 2017] IDEATORE Aziz Ansari, Alan Yang.
CAST Aziz Ansari, Noël Wells, Eric Wareheim, Lena Waithe, Kelvin Yu, Alessandra Mastronardi.
Commedia, durata 25-60 minuti (episodio), stagione 2.