Sopravvivere a se stessi
In 2Dark l’ex detective Smith perde i suoi familiari durante una tranquilla serata in campeggio, trova il corpo della moglie ma non quello dei suoi due bambini. Sospettando un rapimento spera senza sosta di poterli ritrovare, ma passati molti anni e persa la fiducia nelle indagini ufficiali sceglie di imbarcarsi da solo nella ricostruzione dei fatti.
Quel che viene fuori dalle sue indagini e che costituisce l’anima orrorifica del gioco è lo scoperchiamento del vaso di Pandora delle peggiori perversioni umane. Al giocatore non è risparmiato nulla e per lunghi momenti è quasi costretto ad assistere a violenze e maltrattamenti, ed in questa indotta voglia di giustizia e di rivalsa si riconosce in Smith. Venticinque anni fa Frederick Raynal con Alone in the Dark indicò al mondo videoludico una delle sue strade più feconde, quella del survival horror, in cui per la prima volta il protagonista doveva opporsi agli antagonisti non con le sue armi o con la sua forza bensì facendo affidamento sull’arguzia, sulla pianificazione, sul senso del limite. La figura quasi mitologica del superkiller spietato fu ridotta – o innalzata a seconda dei punti di vista – al semplice uomo, stratega della sua sopravvivenza, che di fronte al pericolo si prepara alla fuga o creativamente razionalizza la paura e propone una soluzione. All’umanizzazione del soggetto corrispose anche una maggiore verosimiglianza dello sguardo: lo spazio divenne qualcosa da esplorare e non più qualcosa su cui “scivolare”, e Alone in the Dark col suo taglio cinematografico tridimensionale proponeva delle vere e proprie inquadrature in cui muoversi in profondità. Con 2Dark Raynal sembra chiudere il cerchio delle sue esperienze: laddove Alone in the Dark guardava al futuro di un genere ancora da formalizzare e a tecnologie emergenti, qui si guarda al passato, ad un genere che a giudizio dei più, ma non di chi scrive, ha sondato la sua possibile estensione ed ora necessita di contaminarsi per restare in vita. Il gameplay facile e scorrevole è ripreso in blocco unico assieme al 2D di cui era caratteristica intrinseca, quasi a costituire un’archeologia dello sguardo ludico, che non ha nulla di reazionario, bensì provocatoriamente invita ad una seria riflessione su tecnologie e storicizzazione dei generi. 2Dark dimostra come, sottratta ogni successiva aggiunta, la formula pura del survival horror possa ancora essere molto feconda poiché, in quanto genere profondamente umano, si nutre essenzialmente di storie. Al pari di un genere cinematografico infatti questo vive con la costruzione di soggetti e personaggi sempre più sofisticati e intriganti e non stravolgendo i suoi ingredienti, ma semmai evolvendoli senza rinunciare ad una indispensabile fedeltà a se stessi.
2Dark [id., Francia 2017] CREATORE Frederick Raynal.
SVILUPPATORE Gloomyworld. DISTRIBUTORE Bigben Interactive.
PIATTAFORMA Pc, PS4, Xbox.
Horror, durata 300 minuti circa.