15° Florence Korea Film Fest – Festival of Korean Cinema in Italy, 23 – 31 marzo 2017, Firenze
The (social) Net(work)
A causa di un’avaria al motore della barca il pescatore Nam Chul-woo varca il confine fra le due Coree e si ritrova a Seoul. Fedele alla patria, prova in tutti i modi a non cedere alle lusinghe del capitalismo, arrivando a camminare per le strade piene di negozi con gli occhi chiusi, ma viene comunque additato come spia e interrogato per giorni.
“Una volta entrato nella rete non puoi più uscirne” è la metafora disillusa che il protagonista racconta a se stesso, ormai rassegnato a non tornare a casa. Il contrappasso è chiaro: lo stesso strumento da lui utilizzato per provvedere al sostentamento della famiglia si trasforma in prigione concettuale. La rete, intesa sia come Stato (democratico o meno) sia in senso lato come insieme di connessioni che producono comunità, è un mostro a tante teste ma con una sola anima. L’esteriorità vorrebbe gli altissimi alberghi di Seoul distanti anni luce dalla catapecchia che Nam Chul-woo condivide con la moglie e la figlia, ma più l’identità del protagonista viene spezzata, frammentata dai ripetitivi esercizi di dettato e dalle violenze fisiche, da una parte e dall’altra, più le due Coree si dimostrano complementari nell’annullare l’individuo. Al Nord regna l’improvvisazione, l’autorità sorda e meccanica, una dittatura innominabile; al Sud l’organizzazione, l’incidenza dell’opinione pubblica e una democrazia tenebrosa. Ma se esistesse la possibilità di una riunificazione, come il protagonista auspica più volte, si potrebbe costruire a partire dai due pilastri comuni a entrambe le nazioni: il dubbio e la corruzione. Lontano dalla durezza e dal rigore di opere come Pietà e Moebius Kim Ki-duk apre una via coeniana nell’infinito racconto delle due Coree, inserendo la vicenda di un uomo comune all’interno di un meccanismo che si regge sulla stupidità del mondo e che non ammette soluzioni parziali, ma solo definitive. Nessuno dei due governi è in grado di capire chi realmente sia Nam ma l’enorme sforzo che profondono per etichettarlo come spia, collaborazionista o disertore è una clownerie talmente ben architettata da sembrare vera. In fondo la rete, che sia da pesca o social, è proprio questo: uno strumento che uniforma tutto ciò che acchiappa sotto la categoria “possibile preda”.
The Net [Geumul, Corea del Sud 2016] REGIA Kim Ki-duk.
CAST Ryoo Seung-bum, Lee Won-geun, Choi Gwi-hwa, Jo Jae-ryong.
SCENEGGIATURA Kim Ki-duk. FOTOGRAFIA Kim Ki-duk. MONTAGGIO Park Min-sun.
Drammatico, durata 114 minuti.