Dopo gli X-Men
In un futuro non troppo lontano i mutanti non nascono più, e Logan, ormai più James Howlett che Wolverine, sbarca il lunario facendo l’autista di limousine; in segreto, si prende cura come può di Xavier, malconcio e malato, ma pur sempre ricercatissimo per il suo enorme potere, che viene tenuto a bada a suon di medicine. A causa di una donna in cerca d’aiuto Logan si trova addosso l’attenzione indesiderata di un esercito di cattivi mezzi uomini e mezzi cyborg: l’oggetto del contendere è Laura, una misteriosa ragazzina muta e letale.
Ufficialmente il film è basato sul fumetto Old Man Logan (Vecchio Logan), ambientato in un futuro alternativo senza più supereroi, che vedeva l’universo X-Men unirsi a quello degli Avengers attraverso il superstite Occhio di Falco, ugualmente vecchio e sconfitto. Mangold e soci usano l’ambientazione ma cambiano le carte in tavola, attingendo ad altre diramazioni degli X-Men (il personaggio di Laura/X-23) e soprattutto unendo i destini logorati di Logan e Xavier. Logan esibisce una straordinaria consapevolezza delle coordinate in cui vuole collocarsi, lontano dal riuscito filone colorato e tecnologico del decennio dei cinecomics Marvel, ma anche dalle trilogie degli X-Men e dai primi due deludenti capitoli dedicati a Wolverine. Dentro una messa in scena cruda e polverosa che cita il western e i mondi post-apocalittici alla Mad Max, Logan si gode il suo bollino R (restricted), tra bambini assassini, teste mozzate e gole perforate da artigli gocciolanti, ferite che non si rimarginano e brutali massacri di innocenti. Ma Logan è sorprendente da molti punti di vista: se i villain, ovvero il dottor Rice e i suoi Reavers, sono tutt’altro che memorabili, il vero nemico è una concezione del mondo che sfrutta ogni risorsa e capitalizza ogni diversità. Per i vecchi eroi non c’è speranza, ma ne affiorano di nuovi dalla ribellione e dai legami familiari non ordinari (e da una delle più toccanti citazioni letterali dei fumetti X-Men, anche se fittizi per questioni di diritti). Da Logan e Xavier a Logan e Laura, il testimone passa infine ai giovani fuggitivi, versione aggiornata dei Bimbi Sperduti, insubordinati al sistema che li oggettifica e li priva di identità, diretti non a caso, di questi tempi, verso il salvifico Canada da cui Logan proviene. Infine, Hugh Jackman può finalmente interpretare un Wolverine cupo e spezzato, comprensibilmente arrabbiato con il mondo e restio ai contatti umani, lontano dal personaggio visto nella saga, spesso criticato per la scarsa somiglianza rispetto alla versione originaria.
Logan – The Wolverine [Logan, USA 2017] REGIA James Mangold.
CAST Hugh Jackman, Patrick Stewart, Dafne Keen, Stephen Merchant, Boyd Holbrook.
SCENEGGIATURA Scott Frank, James Mangold, Michael Green. FOTOGRAFIA John Mathieson. MUSICHE Marco Beltrami.
Azione/Avventura/Drammatico, durata 135 minuti.