Tra Joyce e i morti, la Trieste di Cagliostro
#ChiHaUccisoCagliostro ha finalmente trovato una risposta, ma fino a qualche giorno fa questo hashtag era di tendenza su tutti i social network, a dimostrazione di quanto La porta rossa sia entrata nel cuore di milioni di telespettatori.
La fiction italiana, prodotta da Rai Due, si è assicurata una seconda stagione, ma soprattutto ha portato alla televisione nostrana una ventata di novità. Dopo Rocco Schiavone, la seconda rete Rai si è quindi confermata artefice di innovazione e qualità, e proprio questa sperimentazione ha pagato con un successo forse insperato, ma assolutamente meritato. Ambientata a Trieste, la serie ha per protagonista Leonardo Cagliostro (Lino Guanciale), un poliziotto impulsivo e per nulla disposto a seguire le direttive dei suoi superiori, ma con un coraggio non da poco. Cagliostro si trova, però, a dover indagare su un caso particolare: il suo omicidio. L’uomo è stato ucciso da un’azione di polizia in solitaria, tradito da qualcuno dei suoi colleghi. Dovrà, tramite il suo fantasma, scoprire chi è stato, aiutato da Vanessa, l’unica ragazza che riesca a vederlo. Ma per scoprire la verità lavorano anche il magistrato (e moglie di Leonardo) Anna, il vicequestore Rampelli e i colleghi Stella e Diego. La porta rossa ha da subito conquistato il pubblico che si è trovato di fronte un prodotto inedito ma ben confezionato e dal forte impatto emotivo. Tra soprannaturale e romanticismo, la fiction mescola sapientemente generi diversi, rivelandosi una serie per nulla scontata, supportata da una sceneggiatura, scritta da Carlo Lucarelli e Giampiero Rigosi (entrambi ideatori della serie, insieme a Sofia Assirelli e Michele Cogo), che gioca con riferimenti noti e suspense, toccando ugualmente tematiche importanti come droga, rapporti familiari e seconde possibilità, con un velo di mistero e curiosità. Ad incentivare ulteriormente questi aspetti ci pensa una Trieste dal forte fascino mitteleuropeo e sempre elegante nelle sue bellezze, e un cast che ha onorato al meglio questa esperienza paranormale. A completare il cerchio una colonna sonora coinvolgente, scritta da Stefano Lentini, e immortalata sia dalla canzone dei titoli di testa e coda, It’s not impossible, cantata da Charlie Winston, che dalla maestosità della settima sinfonia di Beethoven. La porta rossa ha portato una ventata d’aria fresca, coinvolgendo il pubblico in un’indagine dai risvolti inediti e commoventi, lasciando interrogativi importanti per una seconda stagione che avrà il difficile compito di riconfermarsi all’altezza della precedente. E prima di sapere se Cagliostro varcherà o meno la porta rossa, ci aspettiamo un po’ di “triestinità” in più: almeno l’ordinazione di un capo in b o un panino di cotto e kren.
La porta rossa [Italia 2017] IDEATORI Carlo Lucarelli, Giampiero Rigosi.
CAST Lino Guanciale, Gabriella Pession, Valentina Romani, Elena Radonicich.
REGIA Carmine Elia. SCENEGGIATURA Carlo Lucarelli, Giampiero Rigosi, Sofia Assirelli, Michele Cogo. RETE Rai 2.
Thriller/Noir/Poliziesco, durata 50 minuti (episodio).