SPECIALE MOSTRUOSO
Allghoi Khorhoi
A rivederselo oggi, Tremors ha perso senza dubbio quella carica da comic-horror fresco e arzillo che sembrava invece contenere con ben più tenuta fino a qualche anno fa. Lo dico perché mi accorgo che, concretamente, dei fenomenali vermoni non resta che l’involucro.
Nel senso che ormai sembra essere solo la loro fisionomia e la loro natura ad attrarci, oppure quella grande capacità che hanno di farci interrogare su da dove diavolo possano essere sbucati. Sì, rivisto oggi Tremors dà l’impressione che questi “graboid” (come vengono soprannominate le enormi creature dal negoziante asiatico Walter Chang, probabilmente ispirandosi alla leggenda orientale del mostruoso Allghoi Khorhoi) siano effettivamente il nocciolo di tutta la questione; se pensiamo al mostro per eccellenza del cinema americano dei Novanta, con buona probabilità ci verrà in mente questo vorace lombrico e se vogliamo mettere nel sacco l’ennesimo oggetto da riflusso post Eighties, potremmo in ogni caso ancora scegliere tranquillamente questo film. Insomma, il bianco e il nero. Perché il Nevada, i due tuttofare Val ed Earl, la geologa Rhonda della quale il primo quasi controvoglia alla fine si innamora, la piccola comunità di Perfection Valley – che saranno venti abitanti a essere generosi – sono tutti elementi che purtroppo ormai stancano solo a sentirli nominare. E poi manca una tensione vera e propria, il thrilling, una scena che sia una nella quale sentiamo il bisogno di avere il terrore del mostro. È tutto quanto troppo scanzonato, ma non in un modo che faccia ironia per puntare un bersaglio ben preciso. In questo senso – giusto per avere una controparte – viene in mente un film “lurido”, ma molto ben centrato rispetto a Tremors, quale è Street Trash di Jim Muro. Detto questo, è bene ribadire – magari non si è capito – che il graboid è comunque una delle cose più curiose e affascinanti del cinema di quel periodo: come dicevo qualche riga fa, tutto l’incanto sta nel fantasticare sull’origine della creatura, sulla struttura del suo corpo (che in parte riflette su tutta una serie di mostri culto degli anni precedenti, da Alien ai funghi mutanti di Deadly Spawn), sulla particolare perizia con la quale sono state girate le scene in cui i mostri si muovono sottoterra, osservano, mangiano, si sfracellano al suolo. In definitiva Tremors lo si può pensare come un film che (e perdonate il gioco di parole) mostra i mostri, la solita gita al luna park che dopo l’ennesima volta pare di andare con il pilota automatico. Ma i vermoni sono la casa degli specchi e quella, miei cari, non annoia mai.
Tremors [id., USA 1990] REGIA Ron Underwood.
CAST Kevin Bacon, Fred Ward, Finn Carter, Michael Gross, Reba McEntire, Robert Jayne.
SCENEGGIATURA S.S. Wilson, Brent Maddock. FOTOGRAFIA Alexander Gruszynski. MUSICHE Pam Dixon.
Horror/Fantascienza, durata 96 minuti.