SPECIALE MOSTRUOSO
Godzilla attacca Tokyo: l’inizio di una splendida amicizia
Godzilla è il primo e più celebre dei kaiju, i mostri, robot, o alieni (…) colossali che prendono di mira i centri abitati più popolosi del Giappone con le proprie sfuriate distruttive.
Essi – lo dirò in sintesi poiché si tratta di letture celebri e generalmente accettate – simboleggiano le paure collettive degli abitanti di quest’isola sovrappopolata, in preda alla furia della Terra e dell’oceano e che ha subìto in modo così pesante l’arrivo del capitalismo occidentale. Il “Re dei mostri” è, in realtà, un dinosauro anfibio che se ne stava buono buono nella sua grotta sottomarina fino al giorno in cui l’esplosione dovuta a un test atomico non lo ha fatto adirare. Esso diventa il simbolo della natura che si vendica con l’uomo che gioca a fare Dio, attaccando le barche e le coste del Giappone in maniera episodica ma altamente distruttiva. A nulla serve lo sforzo dei militari perché – come è noto – per ammazzare un kaiju ci vuole un Power Ranger, un robottone o uno scienziato pazzo che inventa una qualche arma fantascientifica. Godzilla sceglie la terza opzione poiché nel ’54 le prime due non esistevano ancora e ci sottopone l’enigma morale di Serizawa. Questi è un ricercatore reduce della Seconda Guerra Mondiale che ha creato l’arma in grado di sconfiggere Godzilla ma è restio a utilizzarla perché teme che essa possa essere usata per gli scopi sbagliati, come è accaduto con la bomba atomica. Godzilla sente un po’ il peso degli anni ma meno dei suoi sequel che già a partire da Il re dei mostri (1955) s’inventeranno i combattimenti tra kaiju buoni e cattivi, aumentando la spettacolarità al prezzo di rendere più confuso il messaggio sociale e anti-militarista. Se, infatti, alcune sequenze appaiono datate ed è facile scorgere l’artificio dietro alle scene di distruzione, è anche vero che il film rimane intatto nel suo scopo sociale e che le immagini di paesaggi devastati, le scene corali e il sacrificio di Serizawa colpiscono ancora forte, soprattutto se si tiene conto che Godzilla è uscito nelle sale cinematografiche giapponesi a meno di dieci anni dalla fine del conflitto mondiale. Il resto è storia: il successo di Godzilla fu così folgorante da inaugurare un intero genere di fiction che, rivisitato e integrato, permane ancora oggi, anche nei più o meno fedeli remake occidentali (i Godzilla del ’98 e del 2014) e nelle vere e proprie dichiarazioni d’amore (Pacific Rim).
Godzilla [Gojira, Giappone 1954] REGIA Ishirô Honda.
CAST Akira Takarada, Momoko Kôchi, Akihiko Hirata, Takashi Shimura, Fuyuki Murakami.
SCENEGGIATURA Takeo Murata, Ishirô Honda. FOTOGRAFIA Masao Tamai. MUSICHE Akira Ifukube.
Fantascienza/Horror/Drammatico, durata 96 minuti.