Gioventù bruciata
Forse mai come in questa edizione Masterchef ha preso una direzione netta e decisa fin dalle prime puntate. Selezionando personaggi ben delineati tra i concorrenti, i giudici si sono presi la comodità di lasciarsi andare e abbandonarsi a toni più familiari e naturali. Così, a risaltare – rispetto alla ripetizione quasi ossessiva dello schema delle prove e rispetto alla bonarietà poco pungente dei quattro chef in cattedra – sono proprio i concorrenti, con le loro caratterizzazioni quasi macchiettistiche.
Sicuramente a farla da padrone sono i giovani. Fin dalla prima eliminazione, infatti, la scalata verso la finale ha mietuto vittime quasi in ordine di anzianità anagrafica. “Finalmente i giovani in primo piano!” potrebbe dire qualcuno. Eppure c’è qualcosa che stona. Se infatti vengono mandati avanti i talenti più giovani, eliminando prova dopo prova anziane signore e professionisti in cerca di riscatto, dall’altra parte, soprattutto nelle ultime puntate, viene fuori quello che i personaggi finalisti sono veramente. Prendiamo i tre finalisti: Valerio, bambinone bonario e illuminato da un talento quasi divino; Gloria, algida Crudelia Demon, anche lei talentuosissima; Cristina, dolce straniera (risiede a San Marino e questo è il massimo esotismo concesso quest’anno), delicata ai fornelli come con gli altri concorrenti. I tre sono accomunati dalla giovinezza (si superano a malapena i 25 anni), ma anche da un buonismo disarmante. Finanche la cattiva della situazione, Gloria (votata alla vittoria almeno quanto Alida, grande sconfitta dell’edizione precedente) rientra nel quadretto familiare, con la sua figura di madre di famiglia. Cristina, sposata e brillante angelo del focolare, pronta a lasciare la carriera di avvocato che non le piace. Valerio, infine, rappresenta quasi un brillante figlio della trasmissione, i cui genitori prendono a turno le vesti di uno dei giudici, degli altri concorrenti o di uno degli ospiti. Quanto realmente questo spaccato di giovani rispecchia la realtà? Poco. Almeno per quanto percepisce la sottoscritta, quasi loro coetanea. Ma, domanda più importante, quanto Masterchef è interessato a mostrare uno spaccato della realtà? Altrettanto poco. Certo è che fa impressione trovarsi ad ammirare una trasmissione abbastanza tradizionalista come questa, per quanto in risalto siano messi giovani e giovanissimi (goliardia a parte), per poi arrivare alle ultime puntate a scontrarsi con la realtà dei personaggi, tutti incasellati nelle figure che vigono nel nostro immaginario collettivo. Peccato, perché a fronte di un addolcimento dei giudici, di un allentamento della tensione delle prove, di un’esuberanza di vivacità emiliana e romagnola tra i partecipanti, sarebbe stato brillante un discostamento dagli schemi vetusti della nostra tradizione. Al di là di tutto, comunque, la risposta è: sì, continuerò ora e sempre a guardare Masterchef.
Masterchef Italia 6 [Italia 2016-2017] IDEATORE Frank Roddam.
CON Carlo Cracco, Antonino Cannavacciuolo, Joe Bastianich, Bruno Barbieri.
REGIA Umberto Spinazzola. PRODOTTO DA Endemol Shine. RETE Sky Uno.
Cooking Show/Talent Show, durata 65 minuti (puntata), edizione 6.