Banderas e i retroscena dell’archeologia
Un archeologo dilettante rinviene delle misteriose pitture sulle pareti di una grotta ad Altamira. Comprendendo immediatamente l’importanza della scoperta, cerca sostegno tra i colleghi ricercatori. La magnificenza dei reperti però turba profondamente gli accademici e del monsignore locale, alimentando insopportabili accuse di calunnia e di eresia.
Dopo tanto peregrinare in giro per il globo – abbracciando le necessità delle produzioni internazionali alle quali partecipa – Banderas torna, almeno geograficamente parlando, alle origini grazie a Finding Altamira, nuovo lungometraggio del regista inglese Hugh Hudson ambientato nella Spagna Verde di fine Ottocento. Il profondo legame che lega l’attore alla madrepatria, in verità, non si era mai davvero sopito, come risulta dalle sue annuali incursioni – puntualmente immortalate dai mass media – alla Feria de Abril nella natìa Andalusia. Nonostante abbia raggiunto la notorietà principalmente grazie a commedie e film d’animazione campioni d’incassi, la sua filmografia – estremamente variegata – non mente. Incursioni nella letteratura d’autore, lungometraggi sublimati dall’attenta estetica che tracima dall’obiettivo di documentaristi del calibro di Jean-Jacques Annaud, peculiari produzioni tv come Pancho Villa – La leggenda, collaborazioni con icone come Malick, Allen e Almodovar: Banderas, attore camaleontico che restituisce con realismo le peculiarità private e pubbliche dei suoi personaggi, sceglie con estrema cura i copioni da interpretare, prediligendo opere che raccontano storie intense, dense di significati e significanti, mai banali. In The Body l’avevamo già visto alle prese con dilemmi che coinvolgevano fede e scienza, tradizione e modernità e qui si trova nuovamente nei panni di Marcelino Sanz de Sautuola, un uomo dalle intuizioni antesignane, dotato di tenacia e curiosità non comuni che con la sua scoperta archeologica metterà in dubbio non solo i concetti di discipline storico-scientifiche che allora stavano tentando di ottenere rispetto dal mondo accademico, ma anche la sicurezza della Chiesa. Uno scienziato che scandaglia tanto l’infinitamente piccolo quanto l’infinitamente grande con la medesima passione; un padre che vuole insegnare alla figlia, ancora bambina, che la conoscenza rafforza la propria indipendenza. A commentare visivamente tutto questo – pur senza riuscire a ridurre la perdita di ritmo iniziale del film – ci pensano l’estetica e raffinata fotografia di Alcaine e la collaborazione di RTVE, da sempre filologicamente molto attenta ai prodotti per il piccolo e grande schermo che contribuisce a creare.
Finding Altamira [id., Spagna/Gran Bretagna/Francia 2016] REGIA Hugh Hudson.
CAST Antonio Banderas, Rupert Everett, Golshifteh Farahani, Allegra Allen.
SCENEGGIATURA José Luis López-Linares, Olivia Hetreed. FOTOGRAFIA José Luis Alcaine. MUSICHE Evelyn Glennie, Mark Knopfler.
Drammatico/Storico, durata 97 minuti.