E voi, avete deciso da che parte stare? Trattasi di complotto (ma ordito da chi?), di errore umano dei Bonnie & Clyde Dunaway e Beatty o di sceneggiatura abilmente intessuta dall’Academy (o da Jimmy Kimmel)? Di sicuro, quanto accaduto al Dolby Theatre la sera del 26 febbraio non ha – a memoria – precedenti: nel momento più importante della serata, all’apice del climax “istituzionale” che ogni anno accompagna la cerimonia degli Academy Awards… il meccanismo si è inceppato.
Che qualcosa di anomalo fosse in atto – ma col senno di poi è fin troppo facile – si capiva già dall’entrata in scena del duo Faye-Warren, dall’incedere indeciso e dal successivo imbarazzo pre-annuncio. Il resto è già leggenda social, meme e hashtag a cascata, teorie cospirazioniste srotolate meglio di un red carpet: viene annunciato il vincitore sbagliato, la crew di La La Land sale sul palco e si spertica in ringraziamenti, il disagio sale e sotto gli occhi sbalorditi di tutti (soprattutto di Emma Stone, che percependo l’inghippo sussurra “Oh my God, oh my God”) il produttore Jordan Horowitz dichiara stoicamente l’errore. Vince Moonlight, It’s not a joke (cit.), cresce il boato in sala e avviene lo switch: il regista Barry Jenkins prende il posto di Damien Chazelle e ringrazia tutti, compreso chi in modo molto professionale ha appena accettato l’assurda beffa.
Ora, lungi dall’esprimere un’opinione di merito sul film vincitore, siamo di fronte ad uno dei migliori script che Hollywood ci abbia regalato negli ultimi decenni, colmo di suspense, colpi di scena (busta caduta a DiCaprio e confusa con quella relativa al Best Picture o svista epocale di Brian Cullinan, custode della valigetta coi premiati?) e sottotesto politico. Gli Oscar 2017 sono stati molto, ma molto politici: dagli sfottò a Trump all'(in)attesa statuetta per Il cliente come Miglior Film Straniero, dai premi “afroamericani” a Viola Davis e Mahershala Ali alla sorpresa Moonlight quale Miglior Film. Ed è lecito appunto chiedersi a chi mai gioverà questo colpo di teatro: non al gruppo di lavoro di Moonlight, ben conscio che questa 89. edizione verrà ricordata esclusivamente per l’#OscarMistake; né ovviamente a tutto il cast di La La Land, sceso dal palco con la coda fra le gambe nonostante i 6 riconoscimenti ottenuti; e nemmanco all’Academy, che francamente ha commesso un errore amatoriale imbarazzante.
Forse pecchiamo di ingenuità, ma nonostante sia stata aperta un’inchiesta sull’accaduto la soluzione al momento sembra essere quella più banale e ovvia: è stato un grossolano e vergognoso equivoco, da insabbiare e dimenticare in fretta. Almeno fino a quando non verrà tratto un film da questa bislacca edizione degli Oscar, che vincerà 7 statuette… anzi no, pardon, ci siamo sbagliati: 6.