L’unione fa la forza
Che meraviglia questo Trollhunters, è proprio il caso di dirlo. E devo essere sincero, mi ero appropinquato alla visione dei primi episodi con parecchia puzza sotto il naso, anche se il nome di Del Toro è (quasi) sempre una sicurezza. Mi sbagliavo: la nuova serie targata Netflix ha grande spessore e un equilibrio non così consueto in prodotti di questo genere.
Probabilmente la struttura base di quello che un tempo veniva definito Teen Movie, è qualcosa che evidentemente ha una malleabilità tutta sua, e baloccarsi con questo, grazie a una struttura che si avvicina a quella del gioco di ruolo (perché è logico che la serie tv o web che sia consenta di avere a disposizione un minutaggio maggiore rispetto al film), è qualcosa che risulta più coinvolgente anche per lo spettatore. Dopo aver infilata una dietro l’altra questa serie di banalità, sento comunque il bisogno di aggiungerne una ulteriore: la forza di Trollhunters sta sicuramente nella costruzione dei caratteri delle maschere del dramma. Non solo quindi del protagonista James “Jim” Lake Jr., il cacciatore di troll scelto e designato dal magico amuleto che gli consente di ottenere un’armatura dai poteri straordinari, ma anche di tutti i suoi aiutanti, dagli amici terreni a quelli “sottoterreni”. E non escluderei da questa cerchia nemmeno i nemici e i quasi-amici (categoria interessante, soprattutto perché ambigua anche formalmente: chi la rappresenta sono coloro che appartengono a una specie di razza mutante). Ciò che travolge, in particolare, è una ben calibrata forza di attrazione empatica che ognuno di queste figure riesce a sviluppare, sintomo di un perfetto dosaggio delle personalità di ognuno. Sul piano delle tematiche trattate, la preponderante è senza ombra di dubbio quella che riguarda l’unione che fa la forza. È infatti il gruppo ad avere sempre la meglio sul singolo, e la comunità a prendere quasi sempre la decisione giusta. L’oscurità è comunque sia qualcosa che ti aspetta incessantemente dietro l’angolo e l’individuo deve perciò fare periodicamente i conti con l’attenta gestione delle proprie responsabilità per poter sopravvivere. Trollhunters ribadisce che questa idea di una divisione tra un mondo alla luce del sole e un mondo immerso nelle tenebre (e qui, tanto per restare in casa Netflix, non può non venire in mente Stranger Things), sono i presupposti vincenti per poter creare grandi narrazioni dove l’adolescenza è lo spazio degli eterni conflitti ma anche quello in cui si sviluppa il bisogno di un certo passaggio di consegne. Del Toro e il suo millimetrico universo fantasy hanno dunque di nuovo vinto. Diciamolo tranquillamente: anche stavolta non era una battaglia facile.
Trollhunters [id., USA 2016] IDEATORE Guillermo Del Toro.
CAST (DOPPIATORI ORIGINALI) Anton Yelchin, Charlie Sexton, Jonathan Hyde, Kelsey Grammer, Ron Perlman.
CAST (DOPPIATORI ITALIANI) Flavio Aquilone, Gabriele Patriarca, Mario Cordova, Massimo Rossi, Giuppy Izzo.
Azione/Avventura/Fantasy, durata 23 minuti (episodio).