SPECIALE HOLLYWOOD MUSICAL
One Woman Show
La giovane Evita Peròn vive la vita giorno per giorno, inseguendo i suoi sogni di fama, di gloria, ma soprattutto di giustizia, lasciandosi accendere da una passione civile poco comune. Dopo aver ammaliato un’intera nazione con la sua forza e la sua voce, piena di speranza e potenza, Evita si ammala molto giovane, lasciando al mondo intero un ricordo indelebile e spesso doloroso di una condottiera sempre pronta a lottare.
L’ascesa e l’uscita dalle scene di Eva Peròn prendono corpo in Evita nella prova attoriale di Madonna che enfatizza i toni tragici e drammatici della vicenda, sulle tracce dei personaggi delineati già dall’omonimo musical creato da Andrew Lloyd Webber e Tim Rice, in cui a farla da padrona è la figura della Peròn moglie contrastata e fonte di ispirazione per il popolo. La performance valsa a Madonna un Golden Globe come Migliore Attrice rende le canzoni l’elemento centrale di Evita (film e donna). La totale centralità del personaggio storico e diegetico risulta totalmente centrale: la sua voce, le sue canzoni danno vita all’intero racconto, lasciando i dialoghi parlati a dir poco a margine. Così facendo, le altre figure forti, che potenzialmente avrebbero potuto oscurare l’aura di Evita/Madonna, da Che Guevara al Generale consorte della protagonista, restano a lato del palcoscenico, così come le critiche, storicamente più o meno attendibili, mosse nei confronti della Peròn. La voce della cantante attrae tutta l’attenzione del pubblico (in sala fuori dallo schermo, per le vie dentro lo schermo) e rende accettabili persino una fotografia smaccatamente melensa e una costruzione narrativa nettamente bidimensionale. L’univocità delle impressioni storiche e l’assenza di approfondimenti critici coadiuvano la volontà della rappresentazione quasi mistica che viene fatta della protagonista, uscendo definitivamente dal ruolo di “moglie di” e assurgendo a icona a sé stante. Attinenza storica e veridicità cronologica poco importano: Alan Parker cerca di rendere un ritratto potente e affascinante di un personaggio la cui leggenda surclassa i veri episodi accaduti. La centralità che Evita assume nella memoria storica di un intero Paese (per non dire continente) è indubbia e Parker riporta perfettamente questa immane presenza spesso solitaria nelle riprese del film. Così, gli assoli e i maggiori brani di accompagnamento di Evita diventano un’immagine da cartolina. Prima fra tutte: Madonna affacciata al balcone di Casa Rosada (quella vera) che incita il popolo a farsi forza e continuare sul segno morale e comunitario da lei solcato. In casi come questo diventa evidente quanto il personaggio ricostruito attraverso la memoria e gli affetti si dimentichi delle circostanze storiche contingenti.
Evita [Id., USA 1996] REGIA Alan Parker.
CAST Madonna, Antonio Banderas, Jonathan Pryce, Jimmy Nail.
SCENEGGIATURA Alan Parker, Oliver Stone (tratta dall’omonimo musical di Andrew Lloyd Webber e Tim Rice). FOTOGRAFIA Darius Khondji. MUSICHE Andrew Lloyd Webber.
Drammatico/Musicale, durata 123 minuti.