Oltre il demenziale
Si abbatta ogni remora: dopo aver flirtato con l’ironia e un certo distacco meta-linguistico, il cinema di Vin Diesel (che in quanto attore-icona e produttore dei suoi film, ne è in qualche modo l’autore) vira direttamente nell’auto-parodia con XXX – Il ritorno di Xander Cage, terzo film della serie action, a 12 anni di distanza dal secondo, diretto da D.J. Caruso.
Basterebbe il prologo per avere l’impressione di essere di fronte a uno dei film che negli anni ’90 facevano il verso alla premiata ditta Zucker-Abrahams-Zucker: Samuel L. Jackson in un ristorante cinese spiega a Neymar (sì, lui, l’attaccante del Barcellona e Brasile) cosa è e cosa fa un agente xxx mentre il calciatore non capisce nulla ma sventa una rapina con un calcio a un portatovaglioli. La scena finisce con un satellite che distrugge tutto e uccide i due: è qui che la NSA richiama in servizio Cage, chiedendo a lui e alla sua squadra di recuperare “Il vaso di Pandora”, un’arma che può controllare tutti i satelliti militari. Anche nel plot, F. Scott Frazier guarda direttamente agli anni ’90, all’action ormonale e maleducato, rozzo prima di tutto cinematograficamente, ma Caruso e Diesel lo correggono con l’immaginario visivo e musicale di Fast & Furious e con una struttura da serial televisivo tradizionale. Il cuore dell’operazione sta però nell’approccio che va oltre la linea che separa l’umorismo dalla stupidità: ciò che nel primo film (più che nel secondo, in cui non a caso mancava Diesel) e in tutta la serie su Torello impedisce allo spettatore di prendere sul serio le vicende sullo schermo, in XXX 3 si trasforma in humour puerile, in una boutade grottesca che sarebbe surreale se non fosse pedestremente realizzata. Perché ci si potrà anche appellare al film senza pretese ma vedere una CGI così pietosa e stunt realizzati su tremendi fondali è un po’ offensivo per una macchina industriale multi-milionaria. Però è un film che, come sempre fa il cinema popolare, dice qualcosa del mondo: per esempio, è curioso vedere come, dopo anni di estremismi altrui, il nemico torni a essere interno, i militari e la CIA contro un pugno di dropout da manuale che rispolverano la voglia di isolamento che da sempre regna in una parte d’America e che l’avvento di Trump riporta in auge. Un’affermazione “politica” paradossale visto che il film è prodotto con capitali cinesi e indiani, ma è la nuova globalizzazione hollywoodiana. Certo, fa un po’ tristezza vedere fenomeni come Donnie Yen e Tony Jaa coinvolti in questo mix di regia, montaggio e scrittura sotto la soglia di decenza, ma seppure a mandorla, il denaro non puzza. Anzi.
XXX – Il ritorno di Xander Cage [XXX: Return of Xander Cage, USA 2017] REGIA D.J. Caruso.
CAST Vin Diesel, Donnie Yen, Tony Jaa, Nina Dobrev, Toni Collette, Samuel L. Jackson.
SCENEGGIATURA F. Scott Frazier. FOTOGRAFIA Russell Carpenter. MUSICHE Brian Tyler, Robert Lydecker.
Azione, durata 107 minuti.