28° Trieste Film Festival – Alpe Adria Cinema, 20-29 gennaio 2017, Trieste
J for Jugoslavia
Ad introdurre Houston, We Have a Problem! ci pensa Slavoj Zizek, filosofo che abbiamo imparato a conoscere grazie ai due documentari Guida perversa al cinema (2006) e Guida perversa all’ideologia (2012). Seduto su uno scranno, in calzini viola, lo psicanalista sloveno arringa un ipotetico interlocutore con la sua inconfondibile parlata spiegando il “paradosso di Babbo Natale”.
Se si domanda ad un genitore se davvero crede in Santa Claus, la risposta ovviamente sarà no; ma anche se lo si domanda ai figli, molto probabilmente si scoprirà che essi fingono di crederci, per non dare un dispiacere alla famiglia. Nessuno quindi ci crede davvero, ma tutti mettono in piedi lo stesso questa messinscena familiare e sociale. Capiremo a breve il senso di questa buffa metafora: il film di Ziga Virc – presentato al Tribeca, e proposto all’Academy come Miglior Film Straniero per la Slovenia – esplora il mito del multi-milionario patto segreto stipulato fra Jugoslavia e America negli anni ’60, a proposito del programma spaziale. Incredibile dictu: pare che, per non restare schiacciata fra il blocco russo e quello statunitense, la Repubblica Socialista di Jugoslavia governata da Tito avesse sviluppato un proprio personale programma, ma che non avesse poi la possibilità economica per metterlo in atto. Gli Usa di Kennedy versavano in una situazione opposta: i soldi c’erano, mancava la tecnologia adatta. Soluzione: l’acquisto da parte di JFK dei progetti, per 2,5 miliardi di dollari. Ritorniamo ora a Zizek, e al “mito” di cui sopra: com’è stata possibile una compravendita di questo tipo? Semplicemente, è parte dell’ingenuità americana: loro tendono a credere ai segreti degli altri. Ma quanto di quello che ci viene narrato corrisponde a verità? Houston, We Have a Problem! mescola abilmente eventi reali con supposizioni e mitologie a cui la popolazione slava orgogliosamente vuole credere. È vero, ad esempio, che gli scritti dell’ingegnere Herman Potocnik hanno influenzato gli scienziati tedeschi, americani e russi; così come è vero che molta manodopera jugoslava è stata utilizzata per l’Apollo 11 e 13. Il resto è una sagace speculazione alla F for Fake, un trucco di magia che affonda le mani nel nostro bisogno di dare credito alle manipolazioni e alla nostalgia. È proprio questo, in fondo, il risultato migliore del lavoro di Virc: non tanto farci credere che ciò che stiamo guardando sia vero, quanto farci ragionare sul perché siamo sempre pronti ad accettare le cospirazioni che ci vengono propinate dai media. Anche in questo caso ci viene in soccorso Zizek, che cala il sipario sulla vicenda: “Anche se non è successo, è vero. E questo è il messaggio fondamentale”. L’appeal di una confortevole storia di finzione è molto più affascinante della complessità e aridità degli eventi reali.
Houston, We Have a Problem! [Houston, imamo problem!, Slovenia/Croazia/Germania/Repubblica Ceca/Qatar] REGIA Ziga Virc.
SCENEGGIATURA Ziga Virc. FOTOGRAFIA Andrej Virc, Bostjan Virc. MONTAGGIO Vladimir Gojun.
Docu-fiction/Mockumentary, durata 88 minuti.