ANTEPRIMA
Dilettanti allo sbaraglio
Un ambizioso e giovanissimo koala si innamora del teatro e grazie all’amore paterno riesce a realizzare il suo sogno: comprare quella struttura, che tanto lo ha fatto sognare. Ma i tempi d’oro delle rappresentazioni sceniche finiscono presto, la crisi dello spettacolo dal vivo arriva anche nel mondo fantastico degli animali parlanti e così l’indebitatissimo Buster decide di giocare la carta di un concorso canoro.
Durante la stesura del volantino pubblicitario la non più giovanissima assistente camaleonte ha qualche problema e da diecimila dollari la vincita si trasforma in centomila dollari. Tutti gli aspiranti cantanti si riversano in teatro, e dopo delle esilaranti ed estenuanti selezioni si arriva ai nomi dei finalisti. Sing risulta una pellicola molto realistica, che porta in scena svariati argomenti, tutti ben raccontati e definiti, grazie a una caratterizzazione spettacolare dei protagonisti. Così il giovane gorilla Johnny, che suo padre vuole trasformare in un furfante ma che Buster definisce un cantante nato, riesce quasi a commuovere quando canta, la mimica facciale è così ben delineata da riuscire a far immaginare le sue emozioni mentre si esibisce. Oltre al rapporto genitori/figli Sing racconta anche di come un lungo matrimonio e i figli possano logorare un rapporto, rendendo tutto scontato, meccanico. Così la maialina Rosita, che ha all’attivo ben 25 figli, risveglia l’amore del marito ricordandogli, con la sua fantastica canzone, il motivo per cui si era innamorato di lei. Anche Meena, una giovane elefantessa super timida, porta la sua morale e il suo percorso di crescita, superando la paura del palco e degli altri per far sentire a tutti la sua splendida voce. Ovviamente non poteva mancare l’adolescente ribelle, una bellissima porcospina che ci insegna come non dobbiamo mai farci dire dagli altri quanto valiamo e cosa sappiamo fare o no. In perfetto stile anni ’50 il topolino Mike, con la voce stile Frank Sinatra e il vizio del gioco e delle belle… topine, che si mette nei guai e li porta al teatro, dando il colpo finale alla sua distruzione, perché non sa accontentarsi di quello che ha ma vuole entrare nel mondo dorato di orsi poco raccomandabili utilizzando scorciatoie poco corrette. Bellissimi spunti, ben tratteggiati nei vari personaggi, una grafica superlativa – la ricostruzione velocizzata del teatro che termina il film è impeccabile e oltre ogni aspettativa – fanno di Sing un ottimo prodotto, ben costruito e pensato, con l’unica pecca della durata, forse eccessiva per un pubblico di piccoli cinefili.
Sing [Id., USA 2016] REGIA Garth Jennings.
CAST (DOPPIATORI ORIGINALI) Matthew McConaughey, Reese Witherspoon, Seth McFarlane, Scarlett Johansson, John C. Reilly, Jennifer Hudson.
CAST (DOPPIATORI ITALIANI) Francesco Prando, Federica De Bortoli, David Chevalier, Domitilla D’Amico, Massimiliano Alto.
SCENEGGIATURA Garth Jennings. MONTAGGIO Gregory Perler. MUSICHE Joby Talbot.
Animazione, durata 110 minuti.