Eredità
Ritrovarsi tra le mani un nuovo lavoro di Gipi è sempre una scoperta. La terra dei figli, se serve, conferma il grande talento dell’autore pisano, che questa volta si cimenta con una narrazione “nuova”.
La terra dei figli non è una semplice graphic novel, è un romanzo per immagini e in qualche modo dialoga con il precedente Unastoria per la ricerca di una trama più minuziosa. Apparentemente le due opere non hanno niente in comune, ma in entrambe si nota la maturità di Gipi nel raccontare non esclusivamente attraverso il disegno. Ci troviamo davanti alla storia di due fratelli che non hanno mai conosciuto la società prima di un’ipotetica catastrofe che ha ridotto il mondo in rovina; cresciuti da un padre despota e violento, tenuti all’oscuro del passato che però prepotentemente cerca di “dialogare” con loro. Per Gipi i due protagonisti sono lo spunto per parlare sia dei nostri tempi che del passato: in loro c’è la malinconia della gioventù castrata ma in contemporanea la vitalità di una speranza in un mondo migliore. Si incappa anche in una descrizione del populismo globale di oggi, in cui la massa segue un pensiero che nasce dal web e raduna seguaci per poi evolvere nel qualunquismo: il dio fiko e i suoi fedeli, sostenitori di un pensiero senza diritto di replica che li rende “uomini ad una dimensione”. Non una critica politica ma sociale, legata soprattutto alla Rete e ai suoi mostri. È un racconto di formazione puro in cui si può intravedere un senso del colto attraversato da un sentimento più pop, che nasconde un taglio cinematografico. Se infatti l’ignoranza dei ragazzi ricorda il Platone del Mito della caverna – storia “vecchia” ma sempre valida – in cui un evento tragico riuscirà a cambiare le cose, le ambientazioni aride e cupe e i tanti freak rimandano a un modello fantascientifico alla Mad Max. Sia chiaro, Gipi non copia ma rielabora una cultura basilare ma riconoscibile e, soprattutto, ne sviluppa le componenti più stimolanti. Come sempre il tratto delle tavole è nervoso seppur raffinato e realistico, non carico di fronzoli ma di dettagli che fanno pensare che ogni segno sia ben soppesato e motivato. I corpi, gli sguardi, la natura e gli oggetti sono accuratamente protagonisti della singola sequenza, e se si scorrono velocemente con gli occhi sembra quasi di vederli in movimento. Uno storyboard più che una graphic novel, chissà se “pensato” o solo suggerito. Un lavoro che nel tempo crescerà e, forse, si rivelerà profetico… putroppo.
La terra dei figli [Italia 2016] AUTORE Gipi.
TESTO E DISEGNI Gipi. PUBBLICATO DA Fandango. COLLANA Coconino Cult.
Graphic novel, B/N, 288 pagine.