Per il secondo anno, in collaborazione con il festival Passaggi d’Autore 2016, pubblichiamo la prima di due recensioni scritte dagli studenti del laboratorio di critica cinematografica tenutosi nelle giornate dal festival sardo.
Mezze famiglie
Half a Man è un gran cortometraggio, qualcosa che riesce sia a colpire sia a scuotere con la stessa facilità con cui porta avanti una narrazione quasi naturale. Tecnicamente parlando non sembra puntarci tanto su, creando una rappresentazione molto fedele della realtà che quasi mai si dimostra bella o idilliaca, ed è proprio questo che colpisce gli occhi dello spettatore.
Tira avanti crudo pur non mostrando violenza, strappa via un sorriso amaro nonostante non brilli di comicità, racconta una storia che tutti sanno ma che nessuno vorrebbe ricordare. La regista Kristina Kumrić, presente al festival, poco dopo la proiezione del corto parla chiaro: Half a Man racconta di una famiglia che patisce un padre nelle mani della guerra ed in seguito della prigionia. La protagonista è una bambina che fa tutto ciò che una decenne dovrebbe fare, tranne il descrivere cosa succede nelle prigioni (siano queste serbe o croate) dove il padre è tenuto prigioniero. Parla con la consapevolezza di un reduce di guerra pur mantenendo gli occhi innocenti di una bimba. Quando viene mostrato il padre, accompagnato da due commilitoni che potrebbero tranquillamente essere anche parenti di primo grado, è gravemente danneggiato da un pesantissimo PTSD. È una sindrome che ti fa vivere e rivivere costantemente ciò che ti ha traumatizzato, come un incubo ad occhi aperti da cui è quasi impossibile risvegliarsi. Eppure c’è chi soffre molto più del malato: la sua famiglia, che in questo caso sono le due figlie e una moglie disperata. Ciò che traspare dal corto però è implicito, bisogna conoscere la storia di quei luoghi per goderne appieno. I danni collaterali sono i veri protagonisti di questa pellicola che si chiude con un messaggio di normalità, per quanto forzosa, e di speranza: le due figlie che continuano a esercitarsi in una coreografia tipica degli Anni Novanta. Half a Man merita di essere osservato attentamente come una testimonianza di ciò che successe negli anni novanta proprio dietro il nostro cortile di casa. Il messaggio è forte e chiaro, quasi urlato: non dimenticate cosa passarono le nostre famiglie.
Half a Man [Po čovika, Croazia/Francia 2016] REGIA Kristina Kumric.
CAST Janja Avdagic, Leonarda Zivkovic.
SCENEGGIATURA Maja Hrgovic. FOTOGRAFIA Igor Zelic.
Corto/Drammatico, durata 20 minuti.
Autore
Alessandro Caredda
Coltiva la passione per la scrittura, la sceneggiatura e il cinema fin dall’adolescenza, trangugiando film horror, videogames e fumetti. I suoi autori preferiti sono Alexandre Dumas e Garth Ennis, passando per Palahniuk e O’Brian. Diplomato alla Namm come tecnico del suono.