Per il secondo anno, in collaborazione con Passaggi d’Autore 2016, pubblichiamo la seconda di due recensioni scritte dagli studenti del laboratorio di critica cinematografica tenutosi nelle giornate dal festival sardo.
Dieci minuti del vostro tempo
L’inquadratura iniziale, una semplice fissa della campagna senza precisi punti di riferimento spaziali, dura diversi minuti accompagnata solo dai suoni filmici che connotano l’ambiente bucolico. Poco per volta, sulla destra dello schermo, qualcosa si muove: un crescente brulichio di figure umane, ancora troppo distanti per essere visualizzate con precisione dallo spettatore, si avvicina.
Ben presto capiamo di cosa si tratta: il regista, postosi in un certo senso “sulla rotta dei migranti”, documenta il passaggio di centinaia di persone attraverso quelli che ora presumiamo essere i confini, borders, della Slovenia. I suoni precedenti della campagna sono sovrastati dal vociare delle persone che chiacchierano tra loro. Alcuni, individuata la camera, salutano. Sono necessari diversi altri minuti perché tutto torni alla normalità e, di nuovo, sia solo la natura a far sentire la propria voce. I titoli di coda ci informano che era il 24 ottobre del 2015. Dieci minuti di un giorno qualsiasi di autunno è quanto serve al regista Damjan Kozole per lanciare quello che, pur nella sua semplicità, è un messaggio significativo e preciso: guardateli, questi migranti. Osservate bene chi sono, che aspetto hanno, come attraversano le nostre vite. Sono persone, prima di tutto. Hanno occupato dieci minuti del nostro mondo e del nostro tempo. Non puntare su un montaggio che privilegi l’emotività delle inquadrature in primo piano è una scelta coraggiosa seppure lasci l’impressione di aver assistito a un film “povero” che sacrifica sull’altare dei contenuti ogni artificio stilistico: dopo diversi minuti, oltre a mostrare la varietà del campionario umano, non succede oggettivamente nulla. Forse l’unica soluzione, per apprezzare un lavoro di questo tipo, è prendersi del tempo e approfittare dell’occasione offerta dal regista per riflettere sui contenuti. Dieci minuti non sono tanti, nell’immediato, ma chi può dire se nel futuro non bastino a cambiare qualcosa.
Borders [id., Slovenia 2016] REGIA Damjan Kozole.
SOGGETTO Damjan Kozole. FOTOGRAFIA Matjaž Mrak.
Corto/Documentario, durata 10 minuti.
Autrice
Francesca Mariani
Vive a Sant’Antioco nel Selvaggio West (Sardegna). Quando non impegnata a ferrare cavalli e boicottare ferrovie, s’interessa di questa nuova diavoleria chiamata cinematografo. Talvolta, a sorpresa, ne scrive.