Fabiovolismo
Esistono personaggi che riescono, con il loro carisma artistico e mediatico, a imporre un proprio stile e addirittura a far pensare di coniare una aggettivo per descriverne le opere: il fabiovolismo è ormai un dato di fatto, e Untraditional ne è un esempio.
Dopo avere quasi rivoluzionato, insieme ad Andrea Pezzi, il palinsesto della neonata Mtv Italia nei primi anni 2000 con Ca’ Volo, Fabio Volo ha sentito l’urgenza di scrivere romanzi, diventare attore, conduttore “serio”, marchiando il suo successo con una precisa missione: raccontare la propria vita. Se all’inizio la formula risultò curiosa e simpatica fino all’immedesimazione dello spettatore/lettore, arrivati ad Untraditional dimostra invece il superamento della stessa, con l’aggiunta della noia. In poche parole anche in questo caso ci troviamo a seguire Volo nella sua vita di tutti i giorni in un mockumentary stralunato e surreale, in cui gli eventi sono sempre più incoerenti man mano che la serie procede. La notorietà, appunto, di Fabio permette le tante comparsate di lusso all’interno delle puntate che vedono arrivare alla rinfusa Quentin Tarantino, Selvaggia Lucarelli, Roberto Vecchioni, Silvio Muccino, Renga, Freccero… tutti pronti a seguire il fabiovolismo di turno infarcito di amore (tanto), sesso, risate a denti stretti, sentimenti malinconici e molto altro. La messa in scena si ispira ad un certo cinema indie americano (soprattutto nelle musiche e nel montaggio “invisibile”), ma non centra mai l’obiettivo, rivelando una scarna, o meglio, poco coraggiosa produzione. Il product placement ostentato ci ricorda che i tempi incantati, per noi e per il protagonista, sono passati e tutto ha perso spontaneità e imprudenza. Si ride in alcuni punti, soprattutto grazie al finto agente Marco Mazzi, ma con una comicità grossolana e spesso riferita al sesso (vedi il progetto raccontato da Muccino), mentre la narrazione si accartoccia su se stessa dimenticando che c’è uno spettatore che potrebbe cambiare canale. Volo è sempre più sicuro di sé, e realizzando questo tipo di prodotto non fa altro che inimicarsi un ipotetico nuovo pubblico di riferimento; è più apprezzabile la sua partecipazione a Che fuori tempo che fa, in cui si prende in giro con più franchezza. Unica nota positiva è la consapevolezza del tempo che passa, più volte sottolineato durante le puntate in riferimento soprattutto alle mutazioni fisiche e sociali, ma ora è arrivato il tempo anche di cambiare obiettivi e stile. Altrimenti il pubblico scappa…
Untraditional [Italia 2016] REGIA Gianluca Leuzzi.
CAST Fabio Volo, Johanna Maggy Hauksdottir, Marco Mazzi, Paola Iezzi.
IDEATORE Fabio Volo. RETE NOVE/Canale 9.
Sitcom/Mockumentary, durata 50 minuti (episodio), stagione 1.