SPECIALE FAMIGLIE DISFUNZIONALI
L’importanza del racconto
Il cinema di Noah Baumbach riflette spesso su come la narrazione e la cultura possano essere un mezzo per esprimere se stessi e guadare con lucidità alla propria vita. E il suo film autobiografico Il calamaro e la balena ne è un’evidente dimostrazione.
Ambientata nel 1986 a New York, l’opera s’ispira all’adolescenza del cineasta e racconta della colta e benestante famiglia Berkam, composta dai coniugi Bernard e Joan (lui professore universitario e scrittore in difficoltà, lei aspirante romanziera) e dai loro figli Walt e Frank. La loro vita sembra proseguire tranquilla, almeno fino a quando Bernard e Joan non decidono di separarsi e optare per l’affidamento congiunto dei ragazzi. Come si può notare da tale soggetto, l’opera si svolge in un contesto borghese e intellettuale, anticipando così i successivi lavori dell’autore, spesso ambientati nel mondo universitario. Non è quindi un caso che qui la vita dei personaggi giri intorno alle loro attività culturali: non solo Bernard e Walt parlano continuamente di film, libri o dischi, ma – come Joen – provano anche a creare dei testi più o meno nuovi. In fondo, i membri della famiglia Berkam (a eccezione del dodicenne Frank) comunicano in gran parte attraverso opere realizzate o “consumate”, che diventano dunque il loro “potente” mezzo per affrontare il mondo. Ed è proprio quello che fa il regista stesso girando tale pellicola, con la quale racconta la sua crescita ed esprime il disagio provato in quegli anni. Un periodo difficile che Baumbach affronta nel modo più disincantato possibile optando per una messa in scena fredda e sottotono, che si ispira, almeno per la direzione del cast, ai lavori di Wes Anderson, qui in veste di produttore. Infatti, pur adottando uno stile di recitazione meno stilizzato rispetto agli attori de I Tenenbaum o di Moonrise Kingdom, anche i protagonisti de Il calamaro e la balena interpretano i loro personaggi in modo piuttosto distaccato e lavorando soprattutto per sottrazione. Qui i personaggi danno voce alle loro frustrazioni e ai propri rancori tramite dialoghi cinici e al vetriolo, che vengono pronunciati però in maniera sottesa e quasi meccanica, proprio come accade, in modo ancor più radicale, nel cinema di Anderson. Il risultato finale è una commedia lucida ed equilibrata sulle relazioni familiari e sulle potenzialità comunicative del racconto e della cultura. Una tematica, quest’ultima, che ritornerà più volte nella filmografia dell’autore newyorkese, da Giovani si diventa al più recente Mistress America.
Il calamaro e la balena [The Squid and the Whale, USA 2005] REGIA Noah Baumbach.
CAST Jeff Daniels, Laura Linney, Jesse Eisenberg, Anna Paquin, William Baldwin.
SCENEGGIATURA Noah Baumbach. FOTOGRAFIA Robert D. Yeoman. MUSICHE Dean Wareham, Britta Phillips.
Commedia/Drammatico, durata 81 minuti.