34° Torino Film Festival, 18 – 26 novembre 2016, Torino
SPECIALE TFF34
Non dire
Wexford Plaza, primo lungometraggio di Joyce Wong, prova a ritrarre lontano dalla retorica due personaggi che non hanno niente di straordinario, Betty e Danny, e la loro storia di incapacità di comunicazione e tempismi sbagliati.
A Toronto Betty lavora come addetta alla sicurezza notturna in un complesso commerciale piuttosto squallido in cui sembra non passare mai nessuno se non lei e i pochi colleghi, Rich, un ragazzotto pervertito che si comporta come alle medie, il suo amico Anton, e Danny, che lavora al bar. È in questo contesto che Betty si infatua di Danny, le cui attenzioni sembrerebbero dimostrare un interesse ricambiato. I percorsi di Betty e Danny si evincono dalle azioni e dai dialoghi, che sorreggono una variante non patologica di vuoto esistenziale. Volutamente involuto in pochi ambienti semideserti, il film scorre diviso in due parti, il punto di vista dell’una e quello dell’altro. Una scelta che apparentemente dovrebbe sviscerare il non detto della non-coppia, ma che in realtà sposta l’attenzione su Danny, in definitiva responsabile dell’equivoco, e con il quale, per questo, risulta difficile empatizzare, nonostante il film tenti l’equilibrio tra le due storie. Dei due è Danny ad apparire più irrisolto, in teoria più adulto e stabile – trentenne con fidanzata, casa e debiti –, in realtà impigliato in mancanze meno innocue di quanto sembrano. È infatti Betty/Reid Asselstine a rubare la scena, ventenne un po’ sola ma non per questo incapace di socializzare, insicura ma non frenata dalla cattiveria altrui. La sua ricerca di qualcuno non denota particolare consapevolezza e fiducia in sé ma è credibile e riesce a eludere il patetismo; purtroppo il film sceglie comunque la via di un’umiliazione gratuita per risolvere l’incerta relazione tra i due, e si conclude troppo presto per dare modo al film di problematizzare e a Betty di arrabbiarsi, di scoprire i retroscena, di inquadrare meglio le sfumature poco lusinghiere del carattere dell’oggetto della sua cotta. Danny fa una sciocchezza dopo l’altra, dimostra un’immaturità che si discosta da quella triviale di Rich più nella teoria che nella pratica, così che alla fine ci si trova vicini a Celine, la fidanzata, oltre che naturalmente a Betty; anche se il finale amaro concede un lavoro al neo-single Danny, e lascia Betty ancora sospesa tra il desiderio di una figura maschile e l’ombra di ulteriori errori di valutazione.
Wexford Plaza [id., Canada 2016] REGIA Joyce Wong.
CAST Reid Asselstine, Darrel Gamotin, Francis Melling, Ellie Posadas.
SCENEGGIATURA Joyce Wong. FOTOGRAFIA Maya Bankovic.
Commedia, durata 80 minuti.