SPECIALE TORINO FILM FESTIVAL STORY
Scoprirsi forte, essere sola
Le parole non sempre servono per migliorare una situazione che si regge su di un equilibrio instabile. Anzi, potrebbero portare all’effetto contrario: diventa quindi necessario calibrare ogni sillaba, altrimenti ripiegare sul silenzio è la soluzione da preferire.
In Un gelido inverno, dramma familiare raccontato da Debra Granik, ripreso dall’omonimo romanzo di Daniel Woodrell, questa teoria sembra trovare il giusto terreno per sedimentarsi, quelle aride montagne del Missouri rifugio di un clan rude, che non permette che si facciano domande su questioni da sotterrare. Di questa famiglia fa parte Ree, diciassettenne alla disperata ricerca del padre scomparso dopo l’uscita di prigione, per salvare la proprietà in cui vive, ipotecata dall’uomo per pagare la cauzione. Si avvia verso la scoperta della gente che la circonda, un viaggio che è riduttivo definire di formazione visto che lei è già donna. Tutti continuano a chiamarla, sarcasticamente, ragazzina, ma nemmeno un dettaglio della storia conferma la sua vera età: non ha mai un momento per sé, mai comprensione, lei che sussurra al vuoto richieste d’aiuto mentre incubi notturni le ricordano la precarietà in cui vive. Nella sua risalita tra i rami di un albero genealogico selvatico, incontra ostacoli, l’anziano capostipite protetto da un alone di mistero, minacce, la moglie di quest’ultimo, donna forte senza paura di sporcarsi le mani, e un improbabile alleato nello zio, burbero lupo solitario che mette a rischio la vita per lei, costruendo un rudimentale sodalizio padre-figlia, fondamentale per aiutarla ad andare avanti. Ma in realtà Ree può contare solo su se stessa, e di conseguenza la pellicola trae forza dall’energia della sua protagonista, sorella e genitore per i fratelli minori, una balia per la madre depressa, mentre egoisticamente continua a vivere. Miglior Film al Torino Film Festival nel 2010, e Gran Premio della Giuria al Sundance Film Festival sempre nello stesso anno, Un gelido inverno è un film che attraversa con stile diversi registri: da dramma lacerante diventa un thriller con i tratti di una fiaba nera pronta a riesumare anche le verità più buie e nascoste, senza mai banalizzare la sua collezione di anime perdute.
Un gelido inverno [Winter’s Bone, USA 2010] REGIA Debra Granik.
CAST Jennifer Lawrence, Shelley Waggener, John Hawkes, Isaiah Stone, Garret Dillahunt.
SCENEGGIATURA Debra Granik, Anne Rosellini (tratta dall’omonimo romanzo di Daniel Woodrell). FOTOGRAFIA Michael McDonough. MUSICHE Dickon Hinchliffe.
Drammatico, durata 100 minuti.