La conquista della libertà
Esordio nel lungometraggio di Marco Danieli, realizzato in stretta collaborazione con il Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma e presentato in concorso alle Giornate degli Autori di Venezia 2016, La ragazza del mondo è un film che dialoga con sfumature diverse del fare cinema in Italia: da una parte l’identità del film da sala, pensato per il pubblico e dunque attento a una medietà in fondo mai tradita; dall’altra la declinazione di realtà non propriamente ricorrenti nel racconto del presente nazionale, come quella delle comunità dei Testimoni di Geova che fanno da sfondo alla vicenda.
A Roma la brillante studentessa di ragioneria Giulia, la cui famiglia è fedelissima affiliata a una congregazione di Testimoni dove la sorellina Simona sta per fare ingresso ufficiale, si invaghisce e poi innamora di Libero, più grande di lei, non solo un “ragazzo del mondo” estraneo alla comunità, ma anche piccolo criminale da pochissimo uscito di carcere per spaccio. La relazione tra i due, prima segreta, poi smascherata e sottoposta a processo dalle guide spirituali di Giulia – un Pippo Delbono che sporca di antinaturalistica inquietudine la gentilezza e sensibilità del proprio ruolo – finirà col minare fortemente la coscienza della ragazza, che presto si accorgerà di non aver mai scelto, dunque di non aver mai provato nulla che non fosse indotto e protetto. Esclusa dalla congregazione, Giulia saggerà la dura realtà della capitale con Libero, attraverserà la passione, l’indipendenza e, per inesperienza dei sentimenti, anche le implicazioni criminali di un amore incondizionato. La conquista della libertà non sarà scevra da dubbi e sofferenze, ma la condurrà a una scelta ancora più profonda, finalmente incentrata sulla propria, personale, felicità. All’indagine rispettosa e attenta dell’universo religioso da cui la protagonista sceglie di distaccarsi, Danieli affianca una messinscena chiara e trasparente, la cui semplicità lascia spazio al buon lavoro di Sara Serraoiocco e Michele Riondino, giovani divi nazionali già trasversali a cinema e tv. Schivando i luoghi comuni sul mondo dei Testimoni di Geova, il film si inerpica tuttavia in un’articolazione narrativa fin troppo densa di fatti, meno di eventi profondi. Così i dilemmi della protagonista sembrano più legati agli ostacoli che incontra sul percorso che alla necessità di maturare un bilancio sulla propria, contraddittoria, appartenenza culturale. Nella scelta di un finale privo di compiacimenti e vicino al personaggio, il film suggerisce la sfuggente dimensione della libertà: qualcosa per cui non basta lottare, gridare, o fuggire. Qualcosa da mettere a fuoco e accogliere anzitutto dentro di sé.
La ragazza del mondo [Italia 2016] REGIA Marco Danieli.
CAST Sara Serraiocco, Michele Riondino, Pippo Delbono, Marco Leonardi, Lucia Mascino.
SCENEGGIATURA Marco Danieli, Antonio Manca. FOTOGRAFIA Emanuele Pasquet. MUSICHE Umberto Smerilli.
Drammatico, durata 104 minuti.