SPECIALE HARDCORE ANIMATION
Pirati dell’Adriatico
Marco Pagot − alias Porco Rosso – è un protagonista atipico nella filmografia di Miyazaki. Non perché un sortilegio gli ha conferito le sembianze di un maiale, ma perché è adulto, sia nell’età anagrafica sia nel comportamento, laddove l’animazione giapponese ha sempre favorito gli adolescenti, siano essi esuberanti o problematici.
Siamo nell’Italia degli anni Venti e il sogno dell’aviazione attira a sé numerosi avventurieri pronti a rischiare la vita per conquistare il cielo. Sul Mar Mediterraneo, i pirati combattono per la supremazia aerea con l’esercito e con i cacciatori di taglie come il famigerato Porco Rosso. Quest’ultimo dovrà difendersi dalla doppia minaccia del regime, che lo ha dichiarato fuori legge, e dei pirati, che si coalizzano e assoldano Donald Curtis, un asso dell’aviazione americana, perché si prenda cura del fastidioso maiale e del suo imprendibile idrovolante rosso. Tutto ciò non sembra muovere nulla in Porco Rosso, eroe cinico e impegnato a combattere i propri demoni interiori. Quando sarà costretto a fuggire da Curtis per via di un malfunzionamento nel suo idrovolante, però, l’orgoglio prenderà il sopravvento e il protagonista si recherà a Milano per progettare un nuovo velivolo col quale sfidare il rivale americano in uno spettacolare duello aereo. In Porco Rosso alcune delle cifre stilistiche di Hayao Miyazaki trovano la loro massima espressione. C’è la fascinazione per l’Europa (già evidente in Il castello di Cagliostro), per gli aerei (che torna nel suo ultimo lavoro, Si alza il vento) e la precisione puntigliosa nel disegnare le macchine (presenti un po’ in tutti i suoi film). C’è la musica orchestrale di Joe Hisashi, sempre emozionale e serena, a rendere ancora più godibile questo film mansueto, in cui anche i “cattivi” sono simpatici (la mancanza di una minaccia opprimente è un’altra cifra stilistica del regista giapponese) e i sentimenti predominanti sono piuttosto innocui: la nostalgia del passato e la libertà del volo. Porco Rosso lascia alcune domande irrisolte, specie sulla natura dell’incantesimo che ha trasformato il suo protagonista, ma non è un film incompleto. Piuttosto, dà allo spettatore quella piacevole sensazione di trovarsi in un universo più grande della narrazione, che non comincia e non termina con essa. È un film poetico, che sa intrattenere senza bisogno di graffiare e ci regala il protagonista più iconico nella filmografia del suo autore.
Porco Rosso [Kurenai no Buta, Giappone 1992] REGIA Hayao Miyazaki.
CAST (DOPPIATORI ORIGINALI) Shûichirô Moriyama, Tokiko Katô, Bunshi Katsura Vi, Tsunehiko Kamijô.
CAST (DOPPIATORI ITALIANI) Massimo Corvo, Fabrizio Pucci, Roberta Pellini, Joy Saltarelli.
SCENEGGIATURA Hayao Miyazaki. MONTAGGIO Hayao Miyazaki, Takeshi Seyama. MUSICHE Joe Hisashi.
Animazione/Drammatico/Commedia, durata 94 minuti.